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Djokovic, bordata su Sinner e i suoi allenatori: "Solo forse"

Roberto Tortora
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Quella tra Novak Djokovic e Jannik Sinner rischia di diventare la vera rivalità del tennis mondiale nel 2024. Non solo per le gesta sul campo, dove i due hanno dimostrato di potersi battere reciprocamente, ma anche per le vicende extra-racchetta.

Il tennista serbo, infatti, ha sbottato dopo l’assegnazione del premio “Coach of the Year” del circuito ATP a Simone Vagnozzi e Darren Cahill, la coppia che lavora duro ogni giorno su Sinner. Djokovic, attraverso una stories Instagram, ha fatto sì i complimenti al duo vincente così: “Congratulazioni a Darren e Simone per la grande stagione con Jannik”. 

 

 


Poi, però, ha lanciato un messaggio in cui dimostra di essere totalmente in disaccordo con chi ha assegnato il premio e si è rivolto al suo di allenatore, Goran Ivanisevic, a suo tempo stella del tennis anni ’90 e primo tennista di sempre a tagliare il traguardo dei 10.000 ace: “Goran, immagino che dovremmo vincere tutti e quattro gli Slam affinché tu possa forse (solo forse) essere considerato allenatore dell'anno. Chiudere l’anno da numero 1 del mondo, vincere tre tornei del Grande Slam e le Finals, fare la storia di questo sport non è sufficiente, mio caro allenatore". 

 

 


Insomma, secondo Nole il premio è andato sulla cresta di un’onda di popolarità di Sinner, dopo la vittoria in Coppa Davis, e non per reali gerarchie meritorie in base ai titoli vinti nell’anno solare. E tutto ciò non solo nel 2023, perché l’ultimo coach di Nole ad essere premiato è stato Marián Vajda nel 2018. Oltre ad Ivanisevic, candidati erano anche Craig Boynton (Hurkacz), Juan Carlos Ferrero (Alcaraz), e Bryan Shelton, padre di Ben. A Djokovic resta l’attesa per il premio di miglior giocatore dell’anno. Potrà raccogliere questa soddisfazione o, ancora una volta, sarà beffa?

 

 

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