Roma-Sheriff, "ancora bestemmio. Il bambino...". Caos dopo il gol di Pisilli
Serata dolceamara per la Roma in Europa League: i giallorossi all'Olimpico battono agevolmente lo Sheriff Tiraspol ultimissimo in classifica per 3-0 ma non basta per agguantare il primo posto nel girone che va allo Slavia Praga (4-0 al Servette). Tuttavia, i tifosi della Magica sono in estasi per il vero protagonista della serata, il giovanissimo baby della Primavera Niccolò Pisilli che segna nel finale.
"Siamo arrivati secondi per colpa nostra", ha ammesso mister Josè Mourinho, che ha detto poi di essere scappato letteralmente dallo spogliatoio nel dopo-gara per non farsi vedere piangere dai suoi uomini. Troppa l'emozione per il gol di Pisilli, pure lui scoppiato a piangere sotto la curva. A febbraio i giallorossi affronteranno così nei "playoff" (o sedicesimi di finale, come preferite) una delle 8 terze classificate in Champions League e dunque retrocesse (non ci sarà però il derby con il Milan).
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A riassumere alla perfezione l'umore dei cuori romanisti, un tweet su X: "La str***gine di Praga la paghiamo con due partite in più. Ancora bestemmio, ma è così. E allora avanti Roma, #RoadToDublin. Con un bambino in più". E il bambino è proprio il ragazzino andato a segno, dopo gli acuti del solito Lukaku e Belotti.
"Un'emozione difficile da spiegare, una cosa che sognerò tutta la vita. Sono tifoso della Roma da quando sono piccolo e segnare in questo stadio con questa maglia è qualcosa che non riuscivo ad immaginare. Una cosa pazzesca, i tifosi della Roma sono speciali e questo lo sanno tutti". Queste le parole di Pisilli, centrocampista classe 2004. "Cerco sempre di fare le giocate che ho sempre fatto - spiega a Sky -. Se entri con la paura è la cosa peggiore che può succedere. Ho cercato di stare il più tranquillo possibile, il mister mi ha detto di stare tranquillo e spero di esserci riuscito. Lavorare con lui tutti i giorni è qualcosa di incredibile. Da lui si impara tantissimo, è un mister che non ha bisogno di presentazioni e quindi è un onore lavorare per lui".