Djokovic, "a calci nel sedere": lo sfregio a Jannik Sinner
Il 2023 è stato l’ennesimo anno in cui Novak Djokovic si è confermato protagonista assoluto del tennis mondiale. A febbraio ha battuto il record di settimane in cima al ranking, fin lì appartenuto a Steffi Graf (377 lei, 378 lui); si è aggiudicato Australian Open, Roland Garros e US Open, diventando il recordman di titoli Slam vinti, cioè 24. E, per chiudere, ha trionfato alle ATP Finals di Torino, nell’ultimo atto contro il nostro Sinner. Insomma, un trionfo. Il campione serbo si è confessato in un’intervista rilasciata alla Cbs per la celebre trasmissione 60 minutes.
In primis, ovviamente, il rapporto con gli altri due big degli ultimi dieci e più anni, Roger Federer e Rafa Nadal: “C’è grande rispetto per Federer e Nadal, ma non siamo amici, perché siamo rivali e questo rende difficile il fatto di stare vicini e condividere intimità della nostra vita che potrebbero essere usate contro di noi. Abbiamo condiviso il palco per così tanti anni con grande rispetto, quindi spero che un giorno, quando il sipario si chiuderà, potremo sederci, parlare e riflettere, sarebbe fantastico”.
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Poi, ovviamente, lo sguardo alla sua carriera e al suo modo di competere: “Per me è del tutto normale avere sete di vittorie. Essere onesto, essere autentico ed esprimere ciò che sento. Cerco solo di essere onesto con me stesso e con gli altri e di dire quali sono i miei scopi e obiettivi. È così semplice”.
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A 36 anni compiuti, quando Djokovic saprà che è il momento di dire basta? Lui risponde così: “Quando mi ritirerò? Quando i giovani inizieranno a prendermi a calci nel sedere – spiega Nole - vorrà dire che è arrivato il momento di riflettere. Ma per ora non accade”. Non può mancare, infine, il riferimento alla sua ferma posizione in tema di vaccini contro il Covid, che gli ha causato diversi problemi negli anni più duri della pandemia, tra cui la mancata partecipazione agli Australian Open 2022: “Non sono no vax e nemmeno pro vax. Voglio che la gente sia libera di scegliere”.
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