Sinner e Djokovic, "come finirà". La doccia gelata di Mouratoglou
Chi spera che Jannik Sinner già nel 2024 possa agguantare Nole Djokovic nel ranking Atp e diventare numero uno del tennis mondiale resterà deluso, molto deluso dalla profezia di Patrick Mouratoglou.
Il francese è uno dei supercoach della racchetta, già al fianco di Serena Williams, Tsitsipas e dell'ex bestia nera del 21enne altoatesino, il danese Holger Rune. Le sue parole su Jannik sono lusinghiere ma in qualche modo possono rappresentare una doccia gelata per i più ottimisti. "Penso che il prossima possa essere l'anno di Sinner. Naturalmente credo che Carlos (lo spagnolo Carlos Alcaraz, ndr) gli starà dietro, ma credo che Jannik con quello che ha fatto a fine 2023 sarà pronto per esibirsi al 100%, Sarà molto più pericoloso nel 2023 e pronto ai massimi livelli. É vero che Carlos è qualche passo più avanti perché ha vinto due prove Slam ed è stato numero uno del mondo. Jannik ancora no, probabilmente lo batterà ancora sulla terra battuta, ma credo che sulle altre superfici, considerato lo stile di gioco che ha Sinner, giocando così veloce, prendendo la palla così presto togliendo tempo, lo vedo giocare meglio, sarà più forte di Carlos il prossimo anno".
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Certo, gli exploit alle ultime Atp Finals di Torino e soprattutto le prove, clamorose, nella Coppa Davis vinta dall'Italia contro l'Australia (con la firma indelebile di Sinner nella semifinale contro la Serbia) rappresentano il volano ideale per il fenomeno di San Candido: "In questo sport è molto importante la fiducia in sé stessi, è molto importante la sensazione di essere in grado di raggiungere degli obiettivi. Credo che l'ultima parte del 2023 abbia dato a Jannik la sensazione di essere pronto a vincere. Certo, non ha vinto il grande match che doveva vincere alle Finals di Torino, ma ha battuto due volte Djokovic e ha vinto la Coppa Davis, e questo è uno stimolo incredibile".
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In questo senso, a Mouratoglou Jannik ricorda il giovane Nole trascinatore della Serbia in Davis nel 2010. "Mi ricorda il 2011 di Djokovic. Lui finì il 2010 vincendo la Coppa Davis. Ne parlai con Tony Roche all'epoca e lui mi disse che vincere per il proprio paese, essere l'uomo che ha portato il trofeo alla sua squadra. Il 2011 è stato l'anno di Djokovic che ha vinto quasi tutto ciò che poteva (tre Slam, Roland Garros a parte, ndr), ha battuto Federer e Nadal ed è diventato per la prima volta numero uno del mondo. Credo che il 2024 sarà l'anno di Sinner, anche se Djokovic resta avanti".
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Resta l'impressione globale di un tennista, l'italiano, in fase di maturazione totale: "Credo che quest'anno potrà giocare in modo incredibile. Ora tira molto di più il drop, arriva a rete con maggiore efficacia. Credo sia pronto a fare molte più cose e si adatterà a più situazioni". La corsa è aperta, insomma, ma "solo" al numero 2. Poi si vedrà.