Antonio Conte, metodi brutali: "Io vomitavo, Quagliarella bestemmiava". Borriello, le confessioni
"Con Antonio Conte vomitavo. Eravamo seguiti dalla Mapei, con il prof. Sassi sotto un capannino a controllare tutto e poi i battiti. Quando uno abbassava un attimo i battiti arrivava il richiamino, dovevi alzare l'intensità. Con Conte sono arrivato a 196 battiti. Era appena prima dell'infarto... Era il 99% dello sforzo”. Racconta così Marco Borriello quando ricorda la sua esperienza alla Juve, nella seconda metà della stagione 2011-12. L’attaccante partenopeo ha ricordato la sua esperienza con il tecnico pugliese, ma anche altri come Gasperini e Zeman. Con loro due e Conte, Borriello ha detto di aver perso sei anni di carriera: “Alla Roma non dormivo per la stanchezza”, ricorda l’attaccante.
Borriello: “Con Conte ricordo ancora le bestemmie di Quagliarella in napoletano”
Gli allenamenti durissimi di Conte, ai tempi della Juve, davano però i loro frutti in campo, dove arrivavano grandi risultati, anche se Borriello ha rivelato che qualcuno non era proprio contento del metodo scelto: "Però era uno forzo che la domenica ti premiava, ricordo ancora le bestemmie di Quagliarella in napoletano”. Proprio Conte è tra gli allenatori che più hanno colpito Borriello, un maestro come lo definisce l'ex attaccante che per lui ha solo belle parole: "Ti sentivi bene e lo dimostravi, infatti abbiamo vinto lo scudetto — le parole dell’attaccante anche ex di Milan e Roma —. Lui è un mostro anche a preparare la partita, ti correggeva, ti migliorava e migliorava la squadra. Un maestro. Dopo due anni non sopporti più certi ritmi”.
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Al termine della stagione 2018-19, Borriello ha poi chiuso la sua lunga carriera, ma quando c’è da ricordare il passato, che gli ha portato una Champions nel 2007 col Milan e due campionati italiani sia con i rossoneri sia alla Juve, le immagini sono sempre nitide.
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