Novak Djokovic, lo sfogo su Sinner: "Ogni volta che ne avevo bisogno..."
C'è un nuovo campione. O meglio, non nuovo, ma un campione che ora come ora pare (quasi) fatto e finito. Si parla ovviamente di Jannik Sinner, la stella più lucente del tennis italiano, reduce dalle imprese in Coppa Davis (i tre match point annullati a Novak Djokovic, dunque l'Italia presa per mano e trascinata alla vittoria finale) e dagli Atp Finals di Torino, dove si è piegato soltanto in finale, sempre contro Nole. Per dirla con le parole di Adriano Panatta, "ora Sinner è davvero a un millimetro da Djokovic".
Insomma, monta la rivalità tra il serbo e l'azzurro, tra il numero 1 al mondo che si avvicina al gran finale di carriera e Jannik, oggi numero 4 con il numero 1 nel mirino e la cui carriera sta definitivamente saltando di livello. Verso l'alto, ovviamente.
La Jannik-mania impazza, in Italia (ri)esplode la passione per il tennis, che marca share da record in televisione. Si spera di assistere a una metaforica staffetta, a un passaggio di consegne: Nole che spalanca le porte del futuro a Sinner (Carlos Alcaraz permettendo, lo spagnolo che con Jannik potrebbe aprire un periodo di lungo duopolio ai vertici del tennis mondiale).
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E proprio da parte di Djokovic arrivano altre parole su Sinner. Parole pesanti. Da campione a campione. "Conosco la qualità di Jannik, ma pensavo che forse sarebbe calato un po', ma non è stato così", ha spiegato il serbo riferendosi al loro ultimo confronto in Davis, da quale Nole è uscito sconfitto. "Ha mantenuto il livello estremamente alto e alla fine del match del singolare, anche nel terzo set, ho avuto diverse occasioni breakkarlo, ma ogni volta che ne aveva bisogno trovava il servizio", ha concluso Djokovic. Già, perché era un po' sotto gli occhi di tutti: Jannik Sinner sembra finalmente aver trovato il servizio, un fondamentale su cui ancora non eccelleva. Ora è tutto il contrario. E se a Jannik metti anche il servizio che ha sfoggiato a Torino e Malata...
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