Jannik Sinner, la frase rubata a Panatta in diretta: "Dai, a pallate"
La Coppa Davis è tornata in Italia, dopo 47 anni di assenza. Sinner, Arnaldi, Sonego e compagni, allenati da Filippo Volandri, si sono presi la finale per 2-0 contro l’Australia di Lleyton Hewitt e hanno bissato il successo del lontano 1976. Allora in campo c’erano Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, con capitano Nicola Pietrangeli.
Proprio il primo, opinionista per la Rai, si è lasciato andare a un po’ di show con frasi decise e dirette. In primis nel rimprovero a Omar Camporese, che predicava un po' di calma dopo l'1-0 ai danni dell'Australia: "Dai Omar, la Davis è al 99% nostra — le sue parole — Sinner prenderà a pallate De Minaur. Dovrebbe giocare tre livelli sotto il suo standard per perdere, non è possibile".
Jannik Sinner sta per ribaltare tutto. "Dopo la Davis è inevitabile"
Panatta: “Grande vittoria anche senza Berrettini”. E su Sinner contro Djokovic…
Dopo il 2-0 nei set di Sinner su De Minaur, che ha decretato il successo azzurro, Panata ha così commentato: "È stata una bellissima vittoria, sofferta con la Serbia in semifinale, ma meritata nelle due giornate: in questo momento credo che l'Italia sia nettamente la più forte — dice — Se pensiamo che ci manca un giocatore come Berrettini, che soprattutto su questi campi ci sa fare, allora saremmo imbattibili. Comunque, mi sono levato un pensiero, così almeno ora chiameranno loro. Jannik contro Djokovic ha giocato un match pazzesco, in questo momento è lui il numero uno al di là delle classifiche, che non contano: ora si vede che questo ragazzo è lì, e secondo me ci rimarrà per tanto tempo".
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Panatta contro la Davis: “Formula attuale sbagliata, ma ha sempre il suo fascino”
Panatta ha infine bacchettato la formula attuale della Davis. E non è la prima volta che lo fa: "Per me è sbagliata, la federazione internazionale deve tornare all'antico, e lo pensano anche i giocatori — le parole dell’ex campione al Roland Garros 1976 — Ora spero che si facciano sentire. Ma al di là di tutto, la Davis ha sempre tutto il suo fascino e ora sulla targhetta ci sarà scritto il nome dell'Italia vincitrice dell'edizione 2023. Un pensiero poi lo rivolgo ai miei compagni di 47 anni fa e al capitano Nicola Pietrangeli, per me è stato un privilegio aver fatto parte di questa squadra, ancora oggi tutti ci "circondano" con tanto affetto, e auguro a questi ragazzi che tra 47 anni anche loro vengano ricordati così. Spero possano loro vincerla ancora, ma la prima volta non si scorda più".