Juve, "perché pagava i procuratori": la nuova inchiesta fa tremare i bianconeri
C’è un’inchiesta che va avanti da mesi e, ohibò, c’è sempre la Juventus di mezzo, club che continua a fare i conti con un passato fosco assai (eufemismo) pesante come un macigno anche sul presente. Si sta parlando della famigerata inchiesta Prisma relativa alle plusvalenze che hanno visto il club bianconero finire nei guai grossi lo scorso anno quando tutta la vecchia nomenclatura societaria, con il presidente Andrea Agnelli in testa, è finita al centro di una violenta bufera giudiziaria.
Buriana che prosegue con nuovi e sorprendenti filoni d’indagine che si sviluppano in varie direzioni: è di ieri, difatti, la notizia che l’inchiesta Prisma si è estesa ai rapporti fra la Juventus e gli agenti di parecchi calciatori. Tutto è nato quando il procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, nei mesi scorsi ha messo in moto questo nuovo filone d’indagine. Nel dossier della commissione che segue la vicenda sono finiti undici nomi di agenti: tra questi i più conosciuti nel mondo del pallone sono quelli di Davide Lippi, figlio del ct campione del mondo 2006, di Tullio Tinti e di Vincenzo Morabito.
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I fatti contestati riguardano la precedente gestione societaria del club per «aver stipulato con la società Juventus contratti di mandato fittizi, ricevendo corrispettivi inesistenti, al fine di recuperare un credito precedentemente maturato e non contabilizzato, in violazione di plurime disposizioni disciplinari». I singoli casi verranno esaminati dalla Commissione della Federcalcio il prossimo 10 dicembre.
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In altre parole, dalle intercettazioni del 2021 effettuate dalla Procura di Torino e dagli approfondimenti effettuati da quella della Federcalcio è emerso il sospetto che questi agenti siano stati pagati per operazioni di mercato inesistenti e che la Juventus abbia fatto uso ricorrente di intermediari o agenti «di fiducia». Sul piano giuridico i legali degli undici agenti hanno presentato memorie difensive che riguardano quattro articoli, due del Regolamento Disciplinare e due del Regolamento Generale degli Agenti. Nello specifico, gli articoli 6 e 11 del Disciplinare regolano il rispetto dell’etica sportiva, della leale concorrenza e delle norme della Figc. Mentre gli articoli 15 e 21 del Regolamento Generale riguardano l'autonomia degli agenti, la trasparenza, l'indipendenza e la modalità di comunicazione degli incarichi. Il prossimo 10 dicembre sarà fatta chiarezza su questo capitolo dell'inchiesta Prisma che pare una telenovela brasiliana degli anni ’80 o, se preferite, il titolo di un capolavoro di Gino Paoli: Senza fine.