Soulé convocato da Spalletti? "Qual è il suo sogno": la decisione pesantissima
La suggestione di vedere Matias Soulé con la maglia dell’Italia sembra destinata a rimanere tale. Spalletti lo sta corteggiando, ma Scaloni ha marcato il territorio pre-convocandolo per i prossimi impegni dell’Argentina. Nessun vincolo per ora, la manifestazione d’interesse è però lampante. Si vocifera che il 20enne di origini italiane sogni fin da bambino di indossare la maglia dell’Albiceleste e non gliene si può fare una colpa. Perché mai dovrebbe preferire noi “sfigati” italiani che non ci qualifichiamo al Mondiale dal 2014? Soulé può avere una grande carriera in una Nazionale che è prossima a un ricambio generazionale: l’era di Messi e Di Maria sta giungendo ai titoli di coda e Matias ha quel sinistro magico tanto caro agli argentini...
A 20 sta affrontando la prima stagione da titolare in Serie A con una spavalderia e una naturalezza disarmanti. È uno di quei pochi che sembra danzare sul pallone: ogni tocco è una sinfonia, dolce e al tempo stesso brutale, che disorienta gli avversari. In un calcio dai tatticismi estremi, vivaddio c’è ancora qualcuno che salta l’uomo e gioca in maniera istintiva. La Juventus - proprietaria del cartellino si sfrega le mani anche per questo: Soulé è primo per dribbling riusciti e sta superando di gran lunga Kvara e Leao, il meglio che il campionato ha da offrire in tal senso. Non va poi trascurato che è quinto per passaggi chiave e duelli vinti e che sta facendo tutto questo giocando nel Frosinone, una squadra tanto bella da guardare quanto naif. A Cagliari i ciociari sono entrati nella storia dalla parte sbagliata, diventando i primi in Serie A a perdere una partita che vincevano 3-0 a 20 minuti dalla fine.
La grande bellezza rappresentata dalla doppietta di Soulé resta però immutata anche dinanzi a un risultato tragicomico. Il 20enne aveva fatto ammattire il Cagliari, soprattutto in occasione del secondo gol, realizzato col destro dopo essersi inserito sulla trequarti e aver saltato gli avversari con una splendida serpentina. È bello constatare che per una volta una big italiana sta lavorando in maniera giusta per valorizzare un giovane talento, senza considerarlo una mera merce da plusvalenza. La Juventus è andata a pescare Soulé a 16 anni dalle giovanili del Velez, dopodiché lo ha cresciuto in casa tra prima squadra e Next Gen.
Quest’estate il club bianconero ha preso la decisione migliore perla carriera dell’argentino, mandandolo in prestito in una neopromossa con un allenatore in grado di valorizzarlo. Il resto è tutto merito di Soulé, che fin partita da titolare ha lasciato il segno. Cinque gol e un assist in otto presenze sono un eccellente bottino: parte dalla fascia destra ma tende a svariare molto e ad arrivare con facilità alla conclusione, tanto da essere il principale terminale offensivo del Frosinone. Forgiatosi in una classica situazione sudamericana fatta di sacrifici e passione, Soulé ha davanti a sé la sfida più difficile: reggere la pressione ora che ha i riflettori puntati addosso.