Jannik Sinner e la "testa saltata" del padre: quando è cambiato tutto
Cambiare il proprio padre (o il proprio storico allenatore) spesso può essere un bene. E gli esempi passati lo dimostrano. Il quotidiano La Repubblica ha voluto ricordare alcuni casi di sportivi italiani. L’ultimo è Jannik Sinner, che quest’anno ha vinto tanto dopo il cambio di Riccardo Piatti per affidarsi al coach Simone Vagnozzi e allo statunitense Duncan Cahill.
Matteo Berrettini, ancora afflitto dagli infortuni, è l’ultimo ad aver cambiato il proprio allenatore, quasi come un secondo padre, Vincenzo Santopadre, dopo 13 lunghi anni. Poi ci sono gli altri esempi, come quello di Larissa Iapichino, che ha salutato la sua ingombrante mamma, Fiona May, e ha scelto il suo papà vero, di sangue, Gianni Iapichino, come maestro di balzi in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024.
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Gli altri esempi, da Palmisano a Jacobs
A settembre 2023 la campionessa olimpica dei 20 km di marcia, Antonella Palmisano, ha invece lasciato lo storico allenatore Patrizio Parcesepe e sarà seguita dal marito Lorenzo Dessi. Mentre Gianmarco Tamberi, sin da bambino allenato da suo padre Marco, ex altista, ha avuto tante crisi passate prima della tregua dovuta all’oro conquistato ai Giochi olimpici di Tokyo. Quest’anno il passaggio a Giulio Ciotti, con cui si è preso l’oro ai Mondiali di Budapest. Un altro esempio pesante è quello di Marcell Jacobs, che dopo otto anni di collaborazione con Paolo Camossi e l’oro nei 100 metri a Tokyo nel 2021, è arrivato con lui alla rottura dello scorso settembre, scegliendo di allenarsi in Florida col guru americano Rana Reider.
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E se uno come Jacobs non ha saputo resistere alla sirena di un altro coach, anche il giovane Sinner ha ascoltato il richiamo della novità. Perché forse “non si corre via dall’allenatore soltanto per scappare — si conclude su La Repubblica — Forse Edipo non è solo una tragedia (quella dell’uccidente il proprio papà, ndr). Forse può diventare una commedia a lieto fine".