Gigio Donnarumma? "Fatto fuori dal Milan": chi riscrive la storia
Da quell’addio nell’estate 2021, le strade tra Gigio Donnarumma e il Milan si sono separate. E il rapporto tra il portiere campano e i tifosi del Diavoli si sono definitivamente incrinati. Nell’intervista a Tuttosport, Enzo Raiola, il cugino di Mino Raiola, ora a capo del team di giocatori che gestisce anche il portiere, ha rivelato alcuni retroscena che portarono al clamoroso addio: "Nei tanti appuntamenti avuti per parlarne col club l'indicazione di Mino ai rossoneri era sempre stata questa: non porteremo via il ragazzo a zero euro ma vorrebbe che il Milan si qualificasse alla Champions League — le sue parole — Maldini e Massara dissero: ‘Mino, noi siamo qua per altro: il capitolo Gianluigi è già chiuso perché noi abbiamo già preso il nostro portiere'. A Donnarumma è crollato quel macigno sulla testa”.
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Raiola: “A gennaio Donnarumma non ascoltò nessuna offerta da futuro svincolato”
Il Milan infatti aveva quindi già raggiunto l'accordo per Maignan, in uscita dal Lille, dopo mesi di contratto in cui non è arrivato l’accordo. In ballo c'era anche il possibile passaggio del portiere campano alla Juventus, ma Raiola ha chiarito che a gennaio non ci sono stati contatti con altri club: "Noi, oltre alla Juve, che lo avrebbe preso solo a fine campionato se il Milan non fosse andato in Champions, non avevamo fatto mercato su Gianluigi che a gennaio, sempre per non tradire il Milan, non aveva neanche voluto ascoltare un’offerta da futuro svincolato”.
Raiola duro contro il Milan: “Non ha voluto aspettare Gigio”
Donnarumma però, secondo la testimonianza, non sarebbe andato alla Juve da svincolato: “Sempre lui, dopo quanto successo — conclude Raiola — ci disse ‘No, io in Italia non ci voglio giocare più. Alla Juve ci sarei andato solo se il Milan non fosse andato in Champions e dalla mia cessione ci avrebbe guadagnato, quindi ora io in Italia non ci voglio giocare più’". E così ecco i Psg di Al-Khelaïfi, nonostante la porta dei francesi fosse difesa da un veterano come Navas: "Noi non avevamo proprio niente in mano perché tutti erano sistemati, compreso il Psg che aveva da poco rinnovato con Keylor Navas. Però Mino ha voluto lo stesso giocarsi la carta Nasser e lui, una volta capito che Gianluigi era libero, davanti a noi prese il telefono e disse a Leonardo “Prendimi Donnarumma”. Lì è iniziata la trattativa, ma eravamo ormai quasi a fine campionato. Questa è la vera storia di Gianluigi”. E poi Enzo Raiola ha lanciato una frecciata al Milan per il mancato rinnovo: "Prima del primo rinnovo poteva andare in 4-5 grandissime squadre, dopo quattro anni quelle squadre non c'erano più — ha concluso — Intanto il Milan non si sapeva dove sarebbe andato a finire e, nonostante questo, non aveva preso impegni con nessuno. Aspetta, aspetta e poi il Milan non ha voluto aspettare lui".
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