Calcioscommesse, "è stata lei la prima": il retroscena sulla mamma di Fagioli
"Siamo fermamente convinti che Nicolò, con l'appoggio della Società, dei compagni di squadra, dei familiari e dei professionisti che lo assistono, affronterà con grande senso di responsabilità il percorso terapeutico e formativo e, una volta scontata la squalifica, potrà tornare a competere con la dovuta serenità”. Scrive così la Juve in appoggio a Nicolò Fagioli. Il club bianconero non ha abbandonato il giocatore piacentino, finito nel vortice del calcioscommesse, ma lo ha appoggiato e lo sosterrà fino alla fine della penalità in campo, della durata di 7 mesi più 5 di pene accessorie.
Juve, stipendio pagato a Fagioli anche durante lo stop
La Juve inoltre continuerà a versargli lo stipendio anche durante l'attuale stagione intorno al milione netto. Soldi più che mai necessari per un ragazzo che era finito sul lastrico, passando da un debito di 250.000 euro all’ultimo da 2,7 milioni in un anno di gioco sfrenato e compulsivo. Adesso, grazie anche agli introiti che gli arrivano dalle sponsorizzazioni, Fagioli potrà ripianare i debiti, ovviamente quelli contratti in via legale, non quelli di gioco piazzato in maniera illecita.
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Fagioli, la mamma a La Repubblica: “Siamo tutti vittime”
Secondo quanto emerso nell’interrogatorio, è stata la mamma di Fagioli, Laura, ad aver scoperto del problema di suo figlio. E l’ha protetto: “La verità è che in questa vicenda siamo tutti vittime. Verrà il momento di raccontare", ha detto la donna col cuore in mano a La Repubblica. Fagioli da lì ha fatto le prime comparse al Sert di Cremona, mentre lei ha bloccato il conto bancario del figlio, primo passo per arrivare alla piena consapevolezza del problema e ad intraprendere la strada terapeutica per uscirne. Fagioli è oggi assistito dal dottor Paolo Jarre, uno dei massimi esperti italiani nel settore delle dipendenze dal gioco patologico.