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Inghilterra-Italia, i fischi di Wembley nel minuto di silenzio per le vittime israeliane

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In queste giornate monopolizzate dai fatti drammatici del Medio Oriente, si stanno giocando anche alcuni match decisivi per qualificarsi ai prossimi campionati Europei di calcio. Ieri sera, martedì 17 ottobre, la Nazionale italiana di Luciano Spalletti era chiamata a disputare un match difficilissimo: a Wembley contro l'Inghilterra di Jude Bellingham e Harry Kane. Gli inglesi, ancora scossi dalla finale persa proprio contro gli Azzurri nel 2021, avevano promesso battaglia. E, visto il risultato di fine partita (3 a 1 per i Tre Leoni), hanno mantenuto la parola data. Ma, oltre alle dinamiche strettamente sportive, ciò che ha colpito è la reazione del pubblico prima del fischio iniziale, quando è andato in scena un ricordo delle vittime israeliane morte dopo gli attacchi di Hamas.

Purtroppo, succede troppo spesso. Quando il calcio si dovrebbe fermare, anche solo per un minuto, in ricordo di una strage o di una guerra, c'è sempre qualcuno che ritiene di essere più furbo degli altri. A Wembley è stato disturbato il minuto di silenzio prima dell'inizio della partita. Dagli spalti si sono infatti alzati alcuni fischi e 'boo' durante il momento di raccoglimento che la Uefa ha decretato "in memoria dei membri della famiglia del calcio europeo uccisi in questi ultimi giorni in Europa e Israele". I fischi sono poi stati sovrastati dagli applausi del resto del pubblico. 

 

 

L'episodio di Wembley, così come le grandi manifestazioni nelle strade delle più importanti capitali europee, non va preso sotto gamba. Il fondamentalismo e il radicalismo islamico alberga anche in Europa. E non si ferma certamente di fronte a un evento sportivo che, invece di dividere, dovrebbe unire tifosi e appassionati sotto un unico dio: il calcio.

 

 

 

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