Calcioscommesse, clamoroso Tonali "sotto choc": dove lo vedremo sabato prossimo
E' "sotto choc", Sandro Tonali, ma pronto a reagire. Il centrocampista della Nazionale, passato in estate dal Milan al Newcastle per quasi 80 milioni di euro, è stato interrogato per due ore dalla pubblico ministero Emanuele Pedrotta a Torino, nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse tra i calciatori.
Massimo riserbo sui contenuti del colloquio, che però dovrebbe fare chiarezza sulle attività irregolari commesse dal centrocampista, chiamato in causa nell'indagine dalle rivelazioni di Fabrizio Corona, insieme a Nicolò Zaniolo che, come Tonali, risulta essere indagato. L'ex romanista ora all'Aston Villa, ha fatto trapelare in questi giorni che sulle piattaforme illegali era entrato non per scommettere, come invece ha ammesso Fagioli, ma per giocare d'azzardo on-line. Se così risultasse anche dall'analisi del contenuto dei device che sono stati sequestrati giovedì scorso a Coverciano, nel corso del ritiro della Nazionale, la posizione a livello sportivo non porterebbe ad alcuna sanzione, mentre a livello penale la condanna sarebbe solo a una sanzione di 516 euro.
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"Sandro è un po' scosso dalla situazione ma ha già iniziato a combattere, ha sempre combattuto. È la sua partita più importante, contro la malattia, lui ci ha abituato a grandi partite e solitamente le vince" ha spiegato Giuseppe Riso, agente del 23enne bresciano, secondo cui il giocatore dovrebbe essere regolarmente a disposizione per Newcastle-Crystal Palace di sabato pomeriggio. "La sua esperienza salverà la vita di altri ragazzi" ha aggiunto Riso.
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"Come presidente federale non mi sento particolarmente coinvolto se non perché devo agire. Ma lo sono sotto il profilo umano: questi ragazzi sono per me come dei figli, che non possono diventare carne da macello come vengono invece esposti quotidianamente, con modalità non da Paese civile", ha commentato da Londra, dove si trova per il match degli azzurri con l'Inghilterra di stasera, il presidente federale, Gabriele Gravina. "Noi non ci tiriamo indietro, ci assumiamo le nostre responsabilità" ma, come dimostra la decisione su Fagioli, "vi garantisco che tutti quelli che chiederanno aiuto, come qualcuno sta già facendo, saranno aiutati, non li abbandoneremo mai. Una Federazione non deve solo punire ma deve anche accompagnare questi ragazzi in un processo di guarigione".