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Stefano Pioli, il paradosso-Milan: perché il mister rischia la condanna

Federico Strumolo
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Per quanto prodotto nelle prime due giornate di Champions League, il Milan dovrebbe essere al comando del Gruppo F a punteggio pieno e invece la squadra di Pioli si ritrova con soli due punti in classifica dopo i pareggi a reti bianche contro Newcastle, nell’esordio di San Siro, e Borussia Dortmund, nella trasferta in terra tedesca di questa settimana. Un dato paradossale, quello degli zero gol segnati in Champions, se confrontato con la statistica dei tiri, che mostra come i rossoneri abbiano calciato ben 39 volte verso la porta avversaria nelle prime due partite stagionali europee. Il risultato è che il Milan ha totalizzato 3,3 expected goals contro Newcastle e Dortmund, che, tradotto, significa che per quanto costruito sul campo, il Diavolo aveva la probabilità di segnare 3,3 reti.

 

 

Per fare un esempio, il Bayern Monaco, che conta 6 gol in due partite, si ferma a 3 expected goals. In parole povere: il Milan produce di più dei campioni di Germania, ma non segna mai. Numeri certamente preoccupanti per il tecnico Stefano Pioli che, tra l’altro, danno continuità alle difficoltà avute nell’ultimo turno della passata Champions League, la semifinale persa contro l’Inter del maggio scorso (doppio ko: 0-2 all’andata, 0-1 al ritorno), considerando che il Milan non va in gol nella massima competizione europea da 4 partite consecutive, trasformando solamente 3 reti nelle ultime 8 partite (l’ultima contro il Napoli, nei quarti di finale della passata stagione). Una tendenza da invertire al più presto, anche perché il doppio impegno in arrivo contro il Paris Saint-Germain del grande ex Gianluigi Donnarumma, il 25 ottobre l’andata a Parigi e il 7 novembre il ritorno a Milano, sarà determinante per le sorti di un girone in cui può succedere di tutto (al momento al comando c’è il Newcastle a 4 punti, seguito a ruota da Psg, Milan e Dortmund, tutte distanziate di una sola lunghezza).

 

 

Per fortuna di Pioli, comunque, i rossoneri hanno mostrato di possedere una doppia faccia in questo inizio di stagione, considerando che il rendimento in campionato è opposto. Se in Europa i gol non arrivano, in serie A i rossoneri rappresentano il terzo miglior attacco, con 15 gol fatti in 7 giornate, e hanno sempre segnato almeno un gol, firmandone 2 in 3 partite (contro Bologna, Roma e Lazio), 3 in una (contro il Cagliari) e ben 4 in un’altra gara (contro il Torino), con Olivier Giroud come principale marcatore a 4 gioie personali. La classifica, poi, sorride, con la prima posizione alla pari dei cugini dell’Inter (nonostante la rovinosa sconfitta nello scontro diretto, perso 5-1). Domani sera è già in programma il prossimo impegno, nella trasferta in casa di un Genoa che ha fatto vedere tante cose interessanti dal suo ritorno nella massima serie, con un bravo Alberto Gilardino (al Milan da calciatore) al timone (si gioca alle 20.45). Per il Diavolo, insomma, sarà fondamentale mostrare la sua faccia da campionato nell’ultimo impegno prima della sosta, e non quella sprecona della sua versione europea. 

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