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Inter bella ma sprecona: basta Thuram, sconfitto il Benfica

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Un gol di Thuram nel secondo tempo consente all'Inter di battere il Benfica per 1-0 a San Siro nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League. I nerazzurri si portano al comando del loro girone insieme alla Real Sociedad con 4 punti, davanti al Salisburgo con 3. Benfica che resta ultimo con 0 punti dopo le due sconfitte consecutive. Una vittoria ampiamente meritata per la squadra di Inzaghi, che ha dominato l'avversario sciupando però una quantità industriale di occasioni da gol. Polveri bagnate, in particolare, con Lautaro Martinez che dopo il poker di Salerno non riesce a ripetersi colpendo anche due legni nel secondo tempo. Inter che conquista quindi i suoi primi tre punti in questa Champions e si mette già in buona posizione per il passaggio del turno. Prosegue la serie positiva contro i portoghesi del Benfica, battuti già due volte nella scorsa stagione nei quarti di finale sempre di Champions League.

Nelle file nerazzurre, Inzaghi schiera la formazione migliore con Pavard in difesa al fianco di Acerbi e Bastoni, a metà campo il trio composto da Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan con Dumfries e Dimarco sulle fasce, in attacco la coppia formata da Lautaro Martinez e Thuram. Nel Benfica il tecnico Schmidt si affida all'esperienza e alla classe di Di Maria nel tridente sulla trequarti con Aursnes e Rafa Silva. In attacco gioca Neres.Spinta dal suo pubblico l'Inter si riversa subito nella metà campo portoghese e nel giro di una decina di minuti sfiora due volte il gol: prima è Dumfries a sfondare a destra e mettere in mezzo un cross velenoso su cui Lautaro e Mkhitaryan non arrivano. Poi è lo stesso olandese ad avere una buona chance di testa su cross telecomandato di Calhanoglu, palla alta. Intorno al quarto d'ora, però, clamorosa doppia occasione per il Benfica: prima Aursnes sorprende alla spalle la difesa nerazzurra da rimessa laterale e in diagonale impegna Sommer, sul calcio d'angolo conseguente Di Maria con una parabola velenosissima colpisce la traversa. Scampato il pericolo, l'Inter ricomincia ad attaccare e sfiora di nuovo il vantaggio con Dumfries che a due passi dal portiere lusitano cicca una facile conclusione al volo. A cavallo della mezzora ancora nerazzurri pericolosi prima con un destro da fuori di Calhanoglu centrale, poi Dimarco non sfrutta una punizione da ottima posizione calciando sulla barriera.

Prima dell'intervallo ci prova anche Barella, con un destro a giro dalla distanza respinto dal portiere.Nel secondo tempo l'Inter riprende a martellare la porta del Benfica, sfiorando il gol prima con un colpo di testa di Dumfries di poco a lato da ottima posizione e poi con una traversa clamorosa colpita da Lautaro Martinez da centro area. La difesa portoghese inizia a traballare e i ragazzi di Inzaghi continuano con il loro forcing incessante, soprattutto sulla sinistra dove Dimarco e Bastoni si alternano ad arrivare sul fondo. Inter ancora sfortunata al 60' quando ancora Lautaro a tu per tu con Trubin colpisce un altro palo clamoroso. Il gol è ormai nell'aria e arriva meritato al 62' ad opera di Thuram, bravo a battere il portiere con un destro di prima intenzione su assist dalla destra del solito scatenato Dumfries. Rete convalidata dopo un check del Var. San Siro esplode al grido di 'Chi non salta è rossonero'.

Proprio i due protagonisti del gol lasciano poi il campo a venti minuti dalla fine, dentro Sanchez e Darmian. Se Thuram può andarsene negli spogliatoi soddisfatto, non altrettanto si può dire di Lautaro che nel giro di un paio di minuti si divora altre due occasioni colossali tutto solo davanti al portiere. Una serata stregata per il campione argentino, dopo quella da ricordare di Salerno. Nel Benfica termina dopo 80' la partita di Di Maria, deludente a parte la traversa iniziale, al suo posto dentro Jurasek. Schmidt si gioca anche la carta Cabral al posto di Bernat per uno schieramento più offensivo. Ed è proprio l'ex viola ad avere una buona occasione in area nerazzurra, ma il suo destro da buona posizione termina a lato. Nel finale altra chance per Lautaro, ma ancora Trubin gli dice di no con una grande parata di piede. E' l'ultima emozione di una partita che ne ha regalate tante, anche se di gol ne è bastato uno alla squadra di Inzaghi per portare a casa i tre punti.

(LaPresse)

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