Roma, un minuto di insulti ai giocatori. Mourinho si sfila: "Non li ho costretti"
Un 4-1 a Genova che fa male, il terzo in stagione insieme a una sola vittoria (il 7-0 contro l’Empoli) e a due pari. La Roma è 16esima in classifica e non riesce a ribaltare in positivo il suo percorso in campionato: "È il peggior inizio della mia carriera, ma penso che per la prima volta nella storia della Roma siano state giocate due finali di fila in Europa”, le parole di un deluso José Mourinho, che può contare su un tandem composto da Dybala e Lukaku e ha fine partita, insieme ai suoi giocatori, si è preso le critiche dei tifosi giallorossi al Marassi: "Vogliamo rispetto – hanno urlato – Avete rotto il c..'" e in maniera ripetuta il classico coro: "Fuori le p..”.
Mourinho, la difesa scricchiola. “Il mio dolore è per i miei giocatori”
Undici goal subìti in 6 giornate, Llorente e Smalling ko e poche alternative: la difesa dimostra tutte le fragilità di una Roma incompleta, che come big, all’inizio di questo campionato, ha affrontato solo il Milan, mentre le altre erano Toro, Salernitana, Verona, Empoli e appunto Genoa. A fine gara, Mourinho e i suoi sono rimasti fermi lì in silenzio per un minuto circa: "Il fatto che i giocatori e io siamo andati sotto il settore ospiti è solo rispetto – ha detto lo Special One a fine partita – Loro non hanno bisogno che io parli tanto perché loro sanno perfettamente quello che sento". La piazza ha sempre difeso a spada tratta l'allenatore portoghese, ma adesso la fiducia inizia a venir meno: "Sanno perfettamente che il mio dolore non è personale, mio come professionista. È un dolore per tutti loro che sono assolutamente fantastici".
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Mourinho: “Giocatori sotto la curva per loro iniziativa”
Poi un commento sul prossimo impegno contro il Frosinone. "Se loro decidono di avere una reazione negativa con noi, dobbiamo avere il coraggio di giocare con questa pressione extra perché il rispetto è intoccabile – conclude – Noi sotto la curva? I giocatori sono andati lì non perché l'ho detto io, è stata un'iniziativa loro. Non bisogna chiedere scusa o dire niente di più perché il nostro dolore è doppio".