Red Bull, "cosa c'è dietro al flop a Singapore": per Verstappen è finita?
George Russell della Mercedes diceva dopo i test invernali in Bahrain che il team avrebbe potuto vincere tutte le gare di questo Mondiale. Un pronostico al quale il britannico è andato vicino, ma che non ha azzeccato. A Singapore infatti la Red Bull ha chiuso dietro, in un weekend da dimenticare. Ai soliti Verstappen e Pérez, ha risposto un Sainz da applausi. Mentre la RB19 di Milton Keynes non si è comportata come sempre, incapace di gestire il giusto carico in rettilineo e in curva. E una pista stretta e che limita i sorpassi non può definire il giorno “no” dell’olandese, ieri solo 5°.
I motivi del flop Red Bull hanno riguardato l’incapacità di trovare il giusto assetto a una vettura incapace di rispondere bene nei cambi di direzione - il team principal Christian Horner ha parlato di problemi in sottosterzo, sovrasterzo e in frenata - e non in grado di mettere le gomme nella giusta finestra di utilizzo. Un problema, quest’ultimo, spesso sofferto dalla Ferrari negli ultimi due campionati. Viene a questo punto da chiedersi se l’introduzione operata dalla Fia alla nuova direttiva tecnica, la 018, che è andata ad agire sulla flessibilità delle ali mobili, possa aver modificato il comportamento della Red Bull, apparsa più sensibile di altre volte.
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Se in qualifica la Ferrari era lontana un secondo sul giro-secco, anche in gara il ritmo di Verstappen non era superiore ai rivali. Nonostante l’assetto estremamente basso, scelto anche negli altri GP di stagione. Non da meno, sempre sabato, vanno ricordati i problemi di un trasferimento-coppia troppo brusco sia in salita di marcia (upshift), che in scalata (downshift). Insomma, un weekend da dimenticare per il team della bevanda energetica, che questa domenica a Suzuka partirà comunque favorita.
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