Mancini smascherato dalla leggenda saudita: "Pronto a tagliarmi un braccio"
Non è cominciata nel migliore dei modi la nuova avventura di Roberto Mancini alla guida dell'Arabia Saudita. Dopo la sconfitta subita dal Costa Rica è arrivato un altro ko, questa volta contro la Corea del Sud. Oltre al gioco a tratti approssimativo, l'ex tecnico azzurro si è trovato a fare i conti con una vera e propria barriera linguistica. L'allenatore non conosce l'arabo ed è infatti costretto a ricorrere a un interprete per comunicare con la squadra. Ma diamogli tempo: è appena agli inizi.
Per cercare di dare una scossa all'ambiente, Mancini ha annunciato che al prossimo giro convocherà giocatori nuovi. Già, le convocazioni. Secondo tutti i tifosi non sarebbero state fatte dal tecnico italiano - per ovvia scarsa conoscenza dei calciatori - ma da qualcun altro. È questo, per esempio, il parere di un'ex leggenda dell'Arabia Mohamed Al-Deayea, che detiene il record di presenze con la maglia saudita con 178 e ha partecipato a quattro Mondiali, vincendo la Coppa d'Asia nel 1996.
"È una squadra fallita e continuerà a fallire con questa idea sterile - ha spiegato l'ex portiere saudita - Mi taglio un braccio se il signor Roberto Mancini è colui che ha scelto gli elementi di questa Nazionale". La dura critica di Al-Deayea è rivolta alla Federazione saudita e al vice del Ct, Mohamed Ameen, che era già assistente di Hervé Renard nella precedente gestione. Le ultime convocazioni sarebbero state infatti frutto della loro volontà ed è a loro che sono destinate le accuse dopo le due gare perse a Newcastle.
"Ma come si fa?", lo sfogo in campo: lo sconcerto del "saudita" Roberto Mancini