Spalletti e Donnarumma, "per esclusione": una voce da Coverciano
Cercasi leader disperatamente. E Luciano Spalletti, a dispetto di quanto trapelato qualche settimana fa, potrebbe trovarlo proprio in Gigio Donnarumma, uno dei "fedelissimi" di Roberto Mancini, eroe della finalissima di Euro 2021 vinta ai rigori contro l'Inghilterra padrona di casa e secondo per numero di presenze in azzurro tra i primi 29 convocati del neo-ct. Davanti a Gigio solo Ciro Immobile, con 56 partite contro 54, ma il bomber della Lazio potrebbe non partire titolare sabato sera contro la Macedonia del Nord, primo appuntamento delle qualificazioni ad Euro 2024, e così la fascia finirebbe sul braccio del portierone. Una scelta quasi "per esclusione", anche per non creare subito scompiglio nello spogliatoio
Non un dettaglio da poco. Al momento della nomina di Spalletti a selezionatore della Nazionale, si era messa in dubbio la conferma dell'ex baby prodigio del Milan, che con il Paris Saint Germain sta vivendo stagioni non facili sia dal punto di vista tecnico sia ambientale. Oltretutto, alle sue spalle preme Meret, un altro giovane cui Spalletti aveva affidato la porta del Napoli poi scudettato. In tanti parlavano di sorpasso, anche perché contemporaneamente a Parigi Luis Enrique, nuovo allenatore, non ha mai mancato di dimostrare anche platealmente il proprio disappunto per qualche imprecisione tecnica di Gigio.
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Ma a Coverciano ora sembra tirare un'altra aria per il 24enne di Castellammare di Stabia. Spalletti ha già fatto fuori tre veterani in un colpo come Bonucci, Verratti e Jorginho, ha bisogno di creare velocemente un gruppo con alcuni punti di riferimento e Donnarumma, insieme a Immobile (su cui pesano però i 33 anni), Di Lorenzo, Barella e Federico Chiesa, rappresenta lo zoccolo duro su cui rifondare la squadra. A rinsaldare la posizione di Donnarumma c'è anche l'incarico di capo-delegazione conferito a Gigi Buffon, suo idolo e "maestro" in Nazionale.
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Non è un caso che 7 anni fa, con Ventura in panchina, contro la Macedonia in campo c'era proprio Buffon con Donnarumma, giovanissimo, in panchina. "Guardandolo negli anni ho imparato tutto, la tecnica, il modo di stare in porta, soprattutto la capacità di non farsi travolgere dalle emozioni nei momenti importanti", ha spiegato Gigio, a cui ora spetta un compito forse ancora più difficile di parare quel rigore a Wembley, a Saka.
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