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Milan-Inter, la prima volta nella storia: perché sarà un derby pazzesco

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Claudio Savelli
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Per la prima volta nella storia Inter e Milan si affronteranno (al rientro dalla sosta per le nazionali) da prime in classifica. Strano ma vero. È il risultato di tre giornate in cui hanno afferrato con forza il campionato e se lo sono portato in casa, in città.
Risuona un avviso ai naviganti: Milano vuole riprendersi ciò che ha lasciato lo scorso anno. Siamo tornati a due anni fa, ad un duello che si alimenta a distanza a partire dal mercato. Entrambe hanno rivoluzionato la rosa, sono andate in doppia cifra con gli acquisti, una cosa che capita quando il ciclo va riavviato.

Significa ammettere che lo scorso anno qualcosa non ha funzionato. Lo hanno fatto insieme, l’esame di coscienza è stato comune. È curioso che non si siano sovrapposte sui giocatori: ad ognuno i suoi, zero duelli. Obiettivi opposti con un fine comune: ripartire. Con gli stessi allenatori perché sì, contrariamente a quanto si pensa in Italia, un ciclo non si apre per forza con un nuovo mister. Anzi, è meglio riavviarlo con un tecnico che conosce pregi e difetti della rosa e che viene ascoltato dalla dirigenza nella costruzione del nuovo gruppo.

 

La differenza rispetto a due anni fa è che questa Inter e questo Milan sono più forti. Le rose non erano così strutturate, profonde e pensate per reggere alti livelli per un intero anno, e i giocatori non erano così maturi: Lautaro e Leao sono leader ora ma non lo erano allora, e i leader di allora non erano così giovani. Se i riferimenti non sono in là con l’età, vuol dire che le squadre hanno un presente più vigoroso e un futuro più profondo. Tatticamente, questa Intere questo Milan sono più evolute. Forse hanno raggiunto lo stadio finale.

Pur mantenendo diverse sfumature (i nerazzurri più avvolgenti e i rossoneri più diretti), prendono qualcosa dalla diretta rivale, come se si studiassero a vicenda per affrontarsi, consapevoli che il duello sarà di nuovo un affare privato, e in effetti il Napoli, la Juventus e le romane sembrano abitare un pianeta lontano.

L’Inter al momento è ingiocabile e lo dimostra con la Fiorentina. Rispetto al Milan ha più consapevolezza. A dargliela sono stati i derby vinti la scorsa stagione in semifinale di Champions, in campionato e in Supercoppa e aver tenuto testa al Manchester City.

Alla convinzione dei nerazzurri, i rossoneri possono anteporre una più alta sete di vendetta. La differenza è visibile in quei due gol subiti in più dal Milan. L’Inter è perfetta, ha chiuso tre gare senza raccogliere il pallone dalla rete e chiedendo a Sommer solo una grande parata.

 

Quello zero ai gol subiti (non succedeva dal 1966 ed è l'unica nei 5 campionati top europei) racconta l'approccio di questa Inter al campionato rispetto allo scorso anno, quando le reti degli avversari fioccavano. È una questione di uomini - Bastoni e De Vrij non erano questi, Darmian non era mai stato provato come terzo di difesa, e dal centrocampo in su non funzionava tutto così bene- ma anche di mentalità. Soprattutto di mentalità. Morale: non sarà un derby d’altri tempi perché potrebbe essere addirittura meglio.

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