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Spalletti, "ecco come chiamava De Laurentiis": chi lo inguaia

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Nonostante l’intoppo della clausola del Napoli, la Nazionale non ha avuto problemi a trovare l’accordo giusto con Luciano Spalletti. Il nuovo ct raccoglie un’eredità pesante, soprattutto per la maniera in cui Roberto Mancini ha improvvisamente rinunciato agli azzurri. Fresco di scudetto con il Napoli, il tecnico toscano può però riportare gioco ed entusiasmo che erano stati un po’ smarriti negli ultimi tempi. 

 

 

Intanto Antonio Corbo su Repubblica svela ulteriori dettagli sull’addio al veleno tra Spalletti e Aurelio De Laurentiis: “Già finito il suo anno sabbatico, nessuno immaginava così presto, è durato solo 40 giorni. Diventa Ct. Era fuggito per ‘troppo amore’, come disse per spiegare lo strappo del 3 maggio un minuto dopo lo scudetto, temeva di non ricambiare quanto i napoletani gliene davano. Non dispiace ad Aurelio De Laurentiis, non si sopportavano un minuto in più, finti anche i sorrisi nelle foto, Luciano lo definiva il Sultano con un risolino più acido che divertito”. Inoltre Corbo aggiunge un dettaglio sulla clausola della discordia: prevede una penale se l'allenatore cambia club o va in Federazione. 

 

 

In attesa di capire come si risolverà la situazione tra Spalletti e De Laurentiis, la Gazzetta dello Sport ha rivelato le basi del nuovo contratto del tecnico toscano: ha firmato un triennale fino da 2,8 milioni l’anno più eventuali bonus. Gli obiettivi sono quindi l’Europeo 2024 e il Mondiale 2026: non è presente alcuna clausola che prevede la risoluzione del contratto in caso di obiettivi mancati. 

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