Gigi Buffon, il mito si ritira a 45 anni: nel suo futuro c'è la Nazionale
Gigi Buffon si ritira: la comunicazione ufficiale dovrebbe arrivare nei prossimi giorni sui canali social del portiere, ma la decisione sarebbe già stata presa, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport.
Stavolta 'Superman' si sfila la tuta, si chiude la porta alle spalle dopo oltre tre decadi di servizio e volge lo sguardo verso nuovi orizzonti. Niente più calcio giocato, niente più appendici di futuro in Arabia, negli Usa o alla conquista di improbabili eldorado. Basta così. A 45 anni Gigi Buffon, il portiere campione del mondo del 2006 e vicecampione d'Europa nel 2012, ha deciso dopo lunghe riflessioni, che era arrivato il momento di smettere e dire addio ad una carriera splendida e vincente, unica nel suo genere. Il numero 1 che ha avuto il mito del 'supereroe' della DC Comics fin da bambino, con i club ha vinto 10 campionati di Serie A (record assoluto), uno di Serie B, sei Coppe Italia, sette Supercoppe italiane, una Coppa Uefa, un campionato di Ligue 1 e una Supercoppa di Francia. Con la nazionale italiana, di cui detiene il record di presenze (176), ha partecipato a cinque Mondiali (primato condiviso con altre sei giocatori tra cui icone come Messi, Cristiano Ronaldo e Matthaus), quattro Europei e due Confederations Cup. Prima di entrare nel giro della nazionale maggiore ha vinto un Europeo di categoria con l'U21 nel 1996, e nello stesso anno ha preso parte ai Giochi olimpici. Gli manca, a chiusura di un cerchio perfetto, la vittoria della Champions League, coppa sfiorata più volte ma mai alzata al cielo.
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I suoi sono comunque numeri da record. Nessuno come lui, per costanza, dedizione, sacrificio e tenacia nello sfidare il tempo che passava. A 13 anni il piccolo Gigi, cresciuto in un ambiente di sportivi (mamma Maria Stella Masocco fu tre volte campionessa italiana di getto del peso e lancio del disco, le sorelle Guendalina e Veronica sono state pallavoliste affermate) e parente di Lorenzo Buffon (storico portiere di Milan, Genoa, Inter, Fiorentina e della Nazionale), già sapeva quale fosse il suo destino. Il Parma lo acquistò per 15 milioni e al campo si presentava mano nella mano con papà Adriano. "Il destino mi ha voluto portiere", dirà a 30 anni di distanza. A Parma diventerà 'Superman', un nome scritto nel suo destino, che gli si è appiccicato addosso proprio come la tuta del suo supereroe preferito che ha più volte sfoggiato in maniera goliardica. L'esordio tra i grandi avvenne il 19 novembre 1995 contro il Milan. Finì 0-0 e fu il migliore in campo. Da lì l'ascesa. Dopo i trofei conquistati a Parma (una Coppa Italia e una Supercoppa) il passaggio nel 2001 alla Juve per 52 milioni di euro e la definitiva consacrazione. Nel 2003 la finale di Champions League persa ai rigori, fu la sua prima vera grande delusione professionale (che non riuscì a raggiungere neanche quando approdò al Psg) insieme a quella di non poter disputare il sesto mondiale per la mancata qualificazione degli azzurri a Russia 2018.
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La Juve è stata da sempre la sua seconda famiglia. E quando il club retrocesse in Serie B nel 2006 per Calciopoli, decise di continuare la sua avventura con la società piemontese contribuendo a riportarla subito in alto. Nel 2015 e nel 2017 si infranse ancora il suo sogno Champions perdendo in finale con il Barcellona e il Real Madrid. Un segno del destino. Alla sua diciassettesima stagione in maglia bianconera conquistò rispettivamente la quarta Coppa Italia e il settimo scudetto di fila. Poi nel 2018 a 40 anni, venne ingaggiato a parametro zero dai francesi del Paris Saint-Germain ma dopo un anno tornò in bianconero maglia numero 77, già indossata ai tempi del Parma. L'8 dicembre 2020 grazie alla presenza contro il Barcellona stabilì un nuovo record, diventando l'unico giocatore della storia della Coppa dei Campioni/Champions League ad avere almeno una presenza in quattro decenni consecutiva. Nel 2021, con gli infortuni che iniziano a non dargli più tregua, decise di tornare alle origini, al Parma, in serie B. Il 5 febbraio 2022, in occasione del pareggio per 0-0 contro il Benevento, stabilì un nuovo record, diventando il primo portiere a raggiungere quota 500 partire a reti inviolate. L'ultimo record di una carriera da supercampione che ha scelto di stracciare il contratto che lo lega con il Parma fino al 2024 e dare una sterzata alla sua vita per stare più vicino alla famiglia, ai quattro figli, alla moglie e agli affetti di sempre.
Ora nel futuro di Buffon potrebbe esserci proprio la Nazionale. Infatti, scrive il Corsera, il portiere potrebbe "diventare il nuovo capo delegazione dell'Italia di Roberto Mancini, ruolo che apparteneva al compianto Gianluca Vialli. Prima l'ufficialità del ritiro, poi si vedrà".
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