Milan-Juve, 2-2 e vittoria ai rigori dei bianconeri. Pioli, due campanelli d'allarme
I 18.471 spettatori di Carson (negli Usa) arrivati allo stadio per Milan-Juventus hanno sì visto quattro gol e una lunga sequenza di rigori ma non una bella partita. L'appuntamento vero è fissato in calendario soltanto per la nona giornata, a fine ottobre, ma pensando al campionato che inizierà tra tre settimane meglio non prendere imbarcate dannose per il morale. Ne è venuta fuori una sfida a tratti spigolosa, decisa dai calci piazzati, compresi i rigori che dopo il 2-2 maturato al 90' hanno premiato la Juventus, per 6-5. Per il Milan, due i campanelli d'allarme: la tenuta difensiva (5 gol presi in 180 minuti di sfide vere, tra Real e Juve, e quasi tutti per disattenzione) e il secondo infortunio muscolare in due partite: dopo Messias, ko anche Calabria.
Stefano Pioli si è inizialmente affidato a un Milan molto vicino a quello titolare, schierato di nuovo con il 4-3-3: con Calabria ed Hernandez esterni, al centro della difesa a fare coppia con Tomori c'era Thiaw. A Krunic i compiti di regista, con Loftus-Cheek e Reijnders mezzali, e il tridente composto da Pulisic, Giroud e Leao. Allegri, invece, ha riproposto il suo 3-5-2 con Gatti, Bremer e Danilo dietro, Weah e Cambiaso sulle corsie, McKennie, Locatelli e Miretti in mezzo, Kean e Chiesa coppia d'attacco.
La partita è stata sbloccata al 23': punizione di Theo Hernandez e colpo di testa vincente di Thiaw. Dopo un paio di buone occasioni con Chiesa (la prima propiziata da una bella iniziativa di Weah), la Juve ha pareggiato al 33' sugli sviluppi di un calcio d'angolo, con Danilo che ha risolto la mischia dopo la parata di Maignan su Gatti e il salvataggio sulla linea di Krunic. Tempo sei minuti ed è arrivato il nuovo vantaggio rossonero, questa volta con la girata di sinistro di Giroud su cross di Pulisic e sponda di Thiaw. L'attaccante francese a inizio ripresa è poi stato lo sfortunato autore dell'autorete per il secondo pareggio bianconero, deviando nella propria porta di testa la forte punizione di Chiesa leggermente toccata da Rugani. Dopo 12 minuti Pioli ha cambiato ben 10 giocatori, imitato poco dopo da Allegri, per una gara che ha visto abbassarsi i ritmi, nonostante due belle occasioni per il Milan (sinistro a lato di Pobega, esterno sinistro di Romero deviato da Pinsoglio) e una per la Juventus con Yildiz.
Si è arrivati così ai rigori a oltranza, con l'errore decisivo del milanista Bartesaghi (parata di Pinsoglio) e il gol vittoria firmato da Soulé. La Juventus non è sembrata molto diversa da quella dell'anno scorso, ordinata e attenta più a difendere che ad attaccare. Bene Chiesa e Weah, dalle loro iniziative sono nate le azioni più pericolose. Il Milan è sembrato meno brillante che contro il Real Madrid, ma il nuovo 4-3-3 resta una soluzione interessante. Tra i più positivi Reijnders a centrocampo, un po' macchinosi Loftus-Cheek e Pulisic, poco ispirato Leao. La terza e ultima partita del Milan nella tournée americana sarà il primo agosto a Las Vegas contro il Barcellona; la Juventus scenderà di nuovo in campo il 3 agosto a Orlando contro il Real Madrid.