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Il bomber della Serie A? Costretto a fare il muratore: come campa, lo riconoscete?

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Da San Siro al cantiere, da muratore. Negli anni Duemila è stato uno miti della Serie A, il classico "bomber di provincia" (con gente come Zampagna e Tiribocchi) capace di segnare valanghe di gol anche tra i campionissimi. Oggi Christian Riganò, ex numero 9 della Fiorentina, del Messina e del Siena, ha 49 anni e non se la passa benissimo. L'ormai ex Riga-gol, capace di trascinare la Fiorentina dalla C2 alla massima serie con 62 reti in 3 anni tra 2002 e 2005, e poi segnarne 19 in un solo campionato a Messina nel 2006-07, è tornato a vivere in Sicilia dopo aver chiuso la carriera nel calcio dilettantistico nel 2014.

 

 

 

Dal 2015 ha in mano il patentino di allenatore, ha lavorato in Prima Categoria fino a due stagioni fa. Dall'estate scorsa però è disoccupato, come spesso accade nella carriera di un mister. Ma siccome bisogna portare il pane a casa, ha deciso di rimboccarsi le maniche e tornare a fare quello che faceva da giovane, prima di sfondare nel calcio che conta ben oltre i 20 anni: il muratore. Un giornalista del Corriere della Sera lo ha incontrato per caso e riconosciuto in un cantiere vicino al Ponte Vecchio, nella "sua" Firenze.

 

 

 

"Due cose so fare nella vita: i gol e il muratore. Così, dopo aver smesso di giocare, sono tornato a fare il mio mestiere: mi piace e ne vado orgoglioso. Ora lo so, lei mi chiederà che ci faccio qui… Giusto? Diciamo che avevo lasciato questo mestiere a tre quarti, nemmeno a metà. Io sono questo: amo costruire e riparare le cose. Così, non avendo avuto chiamate per allenare sono tornato a fare il mio lavoro", ha spiegato al cronista, interdetto.

 

 

 

"Ho preso due patentini per allenare, amo il calcio, ma si vede che non sono adatto per quello di oggi, fatto principalmente di sponsor, non accetto compromessi. Certo, se poi arrivasse la chiamata giusta sarei pronto a tornare in panchina". In carriera, sottolinea, ha guadagnato bene ma "poi bisogna tornare a lavorare. Io sono di vecchio stampo: datemi una terra e, con due colleghi, siamo in grado di tirare su una casa". Applausi, come dopo uno dei suoi tanti gol.

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