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Kylian Mbappè, la proposta indecente degli arabi: quanto mettono sul piatto

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Claudio Savelli
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 Il Psg ha accettato l’offerta per Mbappé, e vorremmo ben vedere. Trecento (sì, 300) milioni sono uno sproposito per chiunque, figuriamoci per un giocatore con il contratto in scadenza tra un anno e ormai deciso a non rinnovarlo. La proposta dei dirigenti dell’Al Hilal da un lato è un favore ai “nemici” qatarioti che detengono il Psg, dall’altro è un modo per dimostrare al mondo che l’Arabia sta per surclassare i vicini di casa freschi di Mondiale. Il principe qatarino se ne è fatto una ragione e sta già organizzando il post-Mbappé, promettendo 100 milioni al Tottenham per Kane, su cui da tempo lavora il Bayern Monaco, mentre valuta le strade per tutelare la propria immagine: i legali del club parigino stanno valutando il contratto del fuoriclasse francese per citarlo in giudizio per inadempienza. Ma anche lo stesso Mbappé sta pensando di denunciare il club per mobbing. La cessione, ça va sans dire, risolverebbe l’inghippo.

Il Psg ha acconsentito all’Al Hilal di parlare con Mbappé per l’ingaggio, che non sarebbe di 700 milioni annui come qualche media ha lasciato intendere, ma comunque di almeno 50 milioni a stagione, il doppio di quanto promesso dal Real Madrid. L’Al Hilal pensa di avere un jolly in tasca: una clausola di rescissione per permettergli di raggiungere i Blancos tra un anno. Anche altre grandi d’Europa quali il Barcellona, il Chelsea e il Manchester United, come scritto dall’Equipe, si sono informate, ma difficilmente otterranno qualcosa. No, l’Inter non è tra queste squadre. I nerazzurri “si accontentano” di Sommer, che non si è allenato con il Bayern forse per mandare un segnale ai dirigenti bavaresi: liberatemi. Allora il discorso non sono i soldi, i 4 milioni offerti dall’Inter vanno più che bene, ma il fatto che il Bayern fino a ieri non avesse deciso che portiere acquistare. Ora che ha formulato un’offerta da 12 milioni al Siviglia per Bounou (18 la richiesta), Sommer si sente più vicino all’addio. L’Inter intanto non affonda sull’attaccante, seppur i contatti con alcuni intermediari per Balogun dell’Arsenal e per Scamacca del West Ham restano vivi.

 

 

Tra le grandi di A, la Lazio è la più attiva in questi giorni: Lotito si è reso conto che Zielinski rinnoverà con il Napoli (a suo dire, «a cifre inferiori» rispetto a quelle da lui offerte), così avrebbe nel frattempo bloccato Zacharyan, 20enne della Dinamo Mosca considerato l’erede di Milinkovic-Savic, sulla base di 10 milioni più 4 di bonus. Non dovesse andare in porto, la Lazio ha promesso 20 milioni all’Udinese per Samardzic, la stessa cifra (bonus compresi) sul tavolo di Cairo per Ricci. Kamada, invece, sembra essere stato bocciato anche perché è extracomunitario come Zacharyan e di posto la Lazio ne ha solo uno. Stesso motivo per cui il Milan, dopo Loftus-Cheek, ha abbandonato il giapponese. A tal proposito, la Figc chiederà al Coni di equiparare i calciatori provenienti dal Regno Unito a quelli comunitari, esentandoli così dalle quote d’ingresso. Il via libera è nell’aria ma, visti i tempi, è probabile che entri in vigore a partire dal mercato di gennaio. L’Atalanta intanto aspetta offerte non solo per Hojlund ma anche per Musso, che non farebbe il vice di Carnesecchi. Per ora, Toloi resta e semmai parte Palomino assieme a Boga su cui è piombato il Nizza: no alla prima offerta da 16 milioni più 2 ma la sensazione è che s’ha da fare. Un po’ come Retegui: l’attaccante della Nazionale è costato 15 milioni e oggi firmerà con il Genoa. 

 

 

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