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Mbappè, rottura col Psg? Tsunami sulla Serie A: le (pesantissime) conseguenze

Claudio Savelli
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Il motivo per cui il valzer delle punte non è ancora cominciato è che non ci sono attaccanti sufficienti per tutte le grandi squadre d’Europa. Hanno tutte paura di rimanere senza, motivo per cui finora hanno sondato tutte le piste possibili senza percorrerne con convinzione nemmeno una.

L’obiettivo è farsi trovare pronti quando Mbappé, la prima tessera del domino, si muoverà. Saranno di certo coinvolti il Real Madrid, il Bayern Monaco, il Manchester United e il Chelsea, tutti club che non hanno un nove all’altezza della loro fama, ma anche di riflesso le squadre della serie A che detengono i centravanti nella lista dai top club. Juventus, Atalanta e pure Napoli hanno già raccolto numerose manifestazioni d’interesse per Vlahovic, Hojlund e Osimhen, e giustamente sparano alto: servono almeno 70-80 milioni per i primi due, oltre 150 per il campione d’Italia.

 

Quando si muove un grande centravanti, a ruota si spostano anche gli altri. Se non si sposta il primo, tutti si accontentano di ciò che hanno e rimandano gli investimenti all'anno successivo. La prima tessera del domino è Mbappé, se è vero che Haaland ha mosso un piccolo valzer lo scorso anno. Il problema (per il domino) è che il 24enne francese sarebbe rimasto a Parigi ancora un anno per incassare il folle “premio fedeltà” da 80 milioni e per accasarsi a costo zero al Real Madrid la prossima estate, ma il Psg ha deciso di non farsi prendere per i fondelli e lo ha messo fuori rosa.

INCENTIVO
È paradossale che la società parigina ora si senta offesa per un contratto che lei stessa ha formulato per trattenere l’asso francese qualche anno fa: clausola per il rinnovo a favore del giocatore, che legittimamente ha deciso di non attivarla, e questo assurdo premio per restare fino al 2024.

Un incentivo a lasciar scadere il contratto, non a prolungarlo. Lo stallo si sta rompendo perché il Psg ha obbligato Mbappé ad allenarsi con gli scarti. La minaccia di tenerlo in tribuna per un anno non è del tutto efficace perché il francese, come detto, incasserebbe comunque 80 milioni e in più pensa che la convocazione agli Europei della prossima estate sia garantita a prescindere, essendo il top player della competizione.

 

Il Real Madrid non vuole fare offerte concrete fino a che Mbappé e il Psg non avranno chiarito le loro posizioni per una sorta di bon ton non scritto tra grandi società. Ci si muove ufficialmente solo quando si è sicuri che si apra una trattativa. Agli arabi, però, questa filosofia non interessa, in particolare perché in questo caso possono fare uno sgarbo ai vicini concorrenti del Qatar che detengono il Psg. Così, secondo RMC Sport, l’Al Hilal avrebbe pronti 200 milioni di euro per il club parigino, 20 in più di quanto fu pagato Mbappé nel 2018, e altrettanti all’anno per il francese.

Il contratto sarebbe biennale ma Mbappé avrebbe la facoltà di attivare una clausola rescissoria dopo una sola stagione per ritrovarsi libero di andare al Real Madrid la prossima estate, come da programmi. Di fatto, l’Al Hilal sta provando ad affittare Mbappé per un anno per farsi un po’ di pubblicità, offrendo al calciatore la possibilità di giocare in vista degli Europei e di evitare la ruggine.

IN ASCESA
Con quei soldi, il Psg proverebbe ad anticipare il Bayern su Kane, altro attaccante del valzer a sua volta in scadenza nel 2024, quindi con una situazione simile a quella di Mbappé. Allora i bavaresi virerebbero su Vlahovic, consapevoli che tanto 70 milioni sono il minimo per un centravanti giovane e in ascesa, mentre il Manchester United e magari anche il Chelsea, in caso di partenza di Lukaku verso l’Arabia o verso la JuvE libera dall’ingaggio del serbo, battaglierebbero per Hojlund. Su quest’ultimo però si è fatto vivo proprio il Psg per non rimanere a bocca asciutta nel caso in cui lo sgambetto su Kane dovesse finire a vuoto. È uno scenario in cui si inseriscono, seppur in sottofondo, l’Inter alla ricerca di un altro Lukaku e l'Atletico Madrid che potrebbe privarsi di Morata. È il gioco delle sedie: uno rimane senza. Ma chi?

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