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Juventus, Giuntoli fa il sicario di Allegri. Inizia la rivoluzione bianconera

Claudio Savelli
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Non è vero che Max Allegri avrebbe voluto fare anche il direttore sportivo della Juventus. Al contrario, attendeva con ansia un direttore sportivo per fare solo l’allenatore. Quando Cristiano Giuntoli è arrivato, si è scatenato. Ha finalmente potuto confidare tutto ciò che pensava dei giocatori e dell’operato di Paratici e Cherubini, con cui evidentemente non c’era grande stima, ed è stato ascoltato. D’altronde i grandi direttori sportivi non sono quelli che agiscono di testa loro, come accadeva alla Juventus precedente, ma quelli che fanno sentire importante l’allenatore.

 

 

La psicoterapia di Giuntoli funziona alla perfezione con Allegri, narciso di suo e nervoso per la crisi di consensi. È così nata spontaneamente un’alleanza. Giuntoli sarà la mente e Allegri il braccio, ma per ora è il contrario: il direttore sta sfruttando la profonda conoscenza della Juventus di Max per inserirsi velocemente. Visto il ritardo con cui si è liberato dal Napoli, ha meno tempo di quanto avrebbe voluto e di cose da fare ne ha moltissime: grappoli di giocatori da vendere, monte ingaggi da sgonfiare di un 30% e forze fresche da inserire. In più deve azzeccare le prime mosse per guadagnare fiducia nel nuovo ambiente. Non può sbagliare quindi furbescamente si sta appoggiando all’unico uomo del club che ha vissuto le ultime epoche.

VEDE E PROVVEDE - Giuntoli vede la lista di Max e provvede. Dopo dieci giorni di studio, ha contattato i calciatori nella lista nera: cari Zakaria, Arthur, McKennie e, a sorpresa, Bonucci, potete ritenervi fuori rosa. Non solo perché pesate a bilancio ma anche e soprattutto perché vi ritiene pesanti il mister. Poco professionali i primi tre, troppo invadente l’ultimo. Giuntoli ha adottato un approccio cinico e spietato perché viene da fuori e opera in una società che vuole distaccarsi il più possibile dalla gestione precedente. Rispetto ai predecessori, non è condizionato. Quei giocatori non li ha presi lui, quindi non ha legami né si auto-sbugiarda in caso di cessione, anzi.

 

 

Tra il dire e il fare, il passo del nuovo ds pare breve. Arthur è vicino alla Fiorentina in prestito, Bonucci è stato proposto gratis alla Lazio, per Zakaria si tratta sui 13-15 milioni con il West Ham mentre per McKennie si accettano miracolose dimostrazioni di interesse. Pur di farli uscire, vengono ceduti al ribasso. Il quinto sotto scacco è Pogba, a cui è stato chiesto di ridursi l’ingaggio per evitare la rottura. Diverso è il discorso per Vlahovic e Chiesa che invece sono asset finanziari del club. Per l’attaccante si aspettano 70 milioni dal Psg, per l’ala almeno 40 dal Liverpool o dal Newcastle, altrimenti rimarranno in rosa. Anche su di loro il mandato è firmato Allegri. Ne farebbe volentieri a meno perché non c’è feeling e la cosa è reciproca: entrambi pensano che il gioco del mister non esalti le loro caratteristiche. Allegri ha detto a Giuntoli di accettare giovani nei ruoli di contorno e di corsa, come Weah sull’esterno destro, ma che preferisce offensivi compiuti, autosufficienti e capaci di prescindere dal gioco. Come Lukaku, vecchio pallino del tecnico. La strada verso il belga è sgombra e ora Giuntoli deve decidere se percorrerla: Max aspetta felice al traguardo.

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