Sinner, “sarebbe strano”: come spiega il ko con Djokovic
La prima semifinale in un Grande Slam è finita con una sconfitta per Jannik Sinner, che si è arreso per 3-0 contro Novak Djokovic. Un punteggio che sa di sentenza ma che in realtà è molto più severo rispetto a come sono andate le cose. Il tennista altoatesino ha giocato una bella partita, ma è venuto meno nei momenti decisivi e ha sprecato le poche occasioni che gli ha concesso il cannibale serbo, che dal canto suo non ha fatto alcuno sconto e si è preso la nona finale a Wimbledon.
Sinner, semifinale amara: vince Djokovic, ma nel terzo set...
“Alla fine, ho 21 anni - ha dichiarato Sinner - e sto continuando a migliorare. Se fossi completo, sarebbe strano e anche un peccato. Non è mai semplice giocare contro Djokovic e lui è stato migliore nei punti importanti, mentre io ho fatto più fatica. Spero di rigiocare partite di questo genere per avere anche quella esperienza. Guardando tutto nel complesso, posso essere contento di queste due settimane. Sono venuto qui con una mentalità diversa dall'anno scorso: ho affrontato tutte le partite come una Finale e d'ora in poi faremo sempre così”.
"Da dove è stato cacciato da suo padre": Jannik Sinner, il doloroso aneddoto che spiega tutto
"Il livello era più alto quest’anno - ha aggiunto - o ho avuto le mie chance e non le ho sfruttate. Tante volte nei suoi game di servizio eravamo lì e ho avuto la possibilità di prendermi il punto importante. Nel terzo parziale ho avuto due set-point, dove ho sbagliato due colpi, però ero sempre dentro il punto. Alla fine, ho 21 anni e sto continuando a migliorare. Se fossi completo, sarebbe strano e anche un peccato".