"Adriano Galliani? Uomo di m***": terremoto in diretta tv
Saranno tempi duri per Adriano Galliani. Ora che il Lecco è ufficialmente in Serie B, con il Consiglio federale che chiude una surreale telenovela innescata dalla Covisoc per motivi burocratici (il ritardo dell'ok dal prefetto di Padova per lo stadio Euganeo come alternativa al Rigamonti-Ceppi), è il presidente dei blucelesti Paolo Di Nunno a sfogarsi contro l'ad del Monza con parole brutali.
Intervistato da Michele Criscitiello negli studi di Sportitalia, il vulcanico patron "manzoniano" spiega l'inghippo che per una questione di ore ha rischiato seriamente di vanificare l'impresa dei suoi sul campo, dopo i playoff di Serie C vinti: "Solo un piccolo errore perché il prefetto non stava bene e abbiamo avuto un ritardo di un giorno alla prefettura - sottolinea -. Io ho fatto tutto quanto era dovuto, dando subito anche la fideiussione. La Lega vede i soldi ed è a posto, poi si sistema tutto".
"Non la vogliono nel salotto buono del calcio perché è antipatico a qualcuno?", domanda Criscitiello. E Di Nunno bombarda: "No, non penso sia per antipatia. Forse io dò fastidio, darà fastidio a qualcuno vedermi. Qualcuno che ha detto che era un uomo di parola e poi all'ultimo si è rivelato una persona di poco valore. È diventato anche senatore". Il riferimento all'"'uomo di m" che Di Nunno era sul punto di pronunciare è, come detto, Galliani e il sospetto è confermato da quanto il presidente lecchese aggiunge al termine del ragionamento, "è diventato anche senatore purtroppo, mi spiace". Galliani, infatti, è diventato senatore per Forza Italia dal 23 marzo 2018 al 12 ottobre 2022 e che ora potrebbe tornare a Palazzo Madama succedendo al defunto Silvio Berlusconi nelle suppletive. Secondo la ricostruzione di Di Nunno, alla richiesta di poter giocare a Monza in caso di promozione proprio Galliani gli avrebbe promesso, prima dei playoff: "Pensa a vincere che poi ne parliamo". "Io ho vinto - incalza il patron - ma lui non vuole più parlare, manda l’avvocato al suo posto".