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Serie A, prestiti finiti: ecco tutti i pacchi di ritorno

Federico Strumolo
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Tra pochi giorni le squadre di serie A si ritroveranno per cominciare la preparazione verso la prossima stagione e nei vari ritiri si presenteranno anche i tanti giocatori ceduti in prestito l’estate scorsa e rientrati alla base perché non riscattati dai club in cui si erano trasferiti per rilanciarsi. Dei pacchi di ritorno, insomma, che spesso rappresentano un peso per le società, perché non affidabili tecnicamente odi difficile collocazione tattica, costosi e per questo complicati da piazzare sul mercato. Ne sa qualcosa la Juventus, che ha ben 39 giocatori in rosa e deve fare i conti con i ritorni alla Continassa di giocatori fuori dal progetto come Arthur Melo (26 anni), Denis Zakaria (26) o Weston McKennie (24).

I primi due, in particolare, hanno faticato terribilmente nell’ultima stagione, vedendo quindi il loro cartellino svalutarsi: il brasiliano ha giocato solo due partite al Liverpool, lo svizzero ha collezionato appena 11 presenze con il Chelsea. Entrambi, tra l’altro, percepiscono ricchi stipendi - 5 milioni netti a stagione Arthur, 3 milioni Zakaria - e il brasiliano è stato valutato addirittura 80 milioni nell’affare con il Barcellona nell’estate del 2020 (l’elvetico è stato pagato 10 milioni nel gennaio del 2022 dal Borussia M’gladbach). Meglio ha fatto McKennie nei sei mesi al Leeds (20 presenze), ma la retrocessione in seconda divisone ha suggerito agli inglesi di non riscattarlo, a maggior ragione per l’alta valutazione fatta dalla Vecchia Signora, dopo i 25 milioni più bonus spesi nel 2020 per comprarlo dallo Schalke 04.

Trentotto milioni sono invece gli euro spesi dal Milan per comprare Mattia Caldara (29) proprio dalla Juventus nel 2018. Soldi buttati, considerando il pessimo rendimento del difensore in rossonero, proseguito negli anni in prestito, prima all’Atalanta (9 partite giocate), poi al Venezia (33 presenze) e la passata stagione allo Spezia (22 apparizioni). Caldara lunedì sarà a Milanello, ma la dirigenza è già al lavoro per trovargli una nuova sistemazione. Un problema, degli esuberi, che riguarda anche l’Inter, con Simone Inzaghi che si ritroverà ai suoi ordini giocatori come l’esterno destro Valentino Lazaro (27), pagato dai nerazzurri la bellezza di 22 milioni per strapparlo all’Hertha Berlino quattro anni fa, ma non riscattato dal Torino (dopo 25 partite in granata), o il portiere Ionut Radu (26), autore della disastrosa papera contro il Bologna costata un pezzo di scudetto nella stagione 2021/22 e tornato all’Inter dopo metà stagione alla Cremonese (10 partite) e metà in Francia all’Auxerre (17 presenze).

Ma se tanti rientri dai prestiti rappresentano dei grattacapi, altri possono rivelarsi una preziosa opportunità, in particolare in un periodo in cui la maggioranza dei club è costretta a vendere per poter comprare. È il caso dell’Inter, che riaccoglie Stefano Sensi (27), reduce da un buon anno al Monza. Trenta presenze in biancorosso per ritrovare continuità e la gioia di giocare dopo anni complicati in nerazzurro: le qualità certamente non gli mancano, a Inzaghi la decisione se puntare ancora sudi lui. Il tecnico, tra l’altro, in ritiro potrà valutare tanti giovani interessanti, come il centrocampista Giovanni Fabbian (20), l’anno scorso 8 gol in 36 presenze in B alla Reggina, o l’attaccante Samuele Mulattieri (22), 12 reti in 29 partite in campionato con il Frosinone promosso in A.

Lo stesso discorso si può fare per la Juventus e i rientri alla base di talenti del calibro di Nicolò Rovella (21), autore di 30 presenze da trascinatore in regia al Monza, o di Koni De Winter (21), protagonista all’Empoli con 14 partite prima di infortunarsi e ora pronto per ritagliarsi spazio nella difesa non certo straordinaria di Massimiliano Allegri. O, ancora, per il rossonero Lorenzo Colombo, maturato nell’esperienza al Lecce, con 6 gol in 34 presenze, compreso il rigore a regalare la salvezza ai salentini: chissà che non possa rivelarsi utile in un attacco con la coperta corta come quello di Stefano Pioli. 

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