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Milan-Spezia, ricordate la bufera? La fine (clamorosa) dell'arbitro Serra

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Claudio Savelli
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Quella degli arbitri è a tutti gli effetti una squadra e come tale viene gestita dal suo dirigente, Gianluca Rocchi, in questi giorni di calciomercato. Solo che qui non si possono acquistare nuovi arbitri: se ne bocci uno, tocca promuoverne un altro dalle serie inferiori. Se ne bocci cinque... ne promuovi cinque. È quanto accadrà alla squadra arbitrale che affronterà i due massimi campionati della prossima stagione: Marco Serra, Matteo Gariglio, Francesco Meraviglia, Giampiero Miele e Daniele Paterna sono stati dismessi da arbitri dalla Can. Fossero calciatori si definirebbero svincolati. 

Stando alle motivazioni ufficiali si tratta di una bocciatura tecnica per tutti, ma è difficile credere che lo sia per il primo, Serra, l’autore dell’ormai famoso diverbio («Vai a casa!») con Mourinho. Dice Rocchi che «l’avvicendamento di Serra non è dipeso dalla lite con l’allenatore della Roma ma è dovuto a motivi tecnici», ovvero i gravi errori tra cui il clamoroso gol annullato a Messias per non aver applicato la regola del vantaggio durante Milan-Spezia del gennaio 2022. Da tempo i riflettori erano accesi, poi «non è stato impeccabile nell’episodio con Mourinho» e «il procedimento ai suoi danni» non è stata buona pubblicità per il mondo arbitrale: insomma la querelle ha senz’altro dato il colpo di grazia ad un arbitro che già veleggiava in zona retrocessione.

 


DIROTTATO AL VAR
Non viene relegato alla B, Serra, ma dirottato a Lissone: «Farà l’arbitro Var perché ha dato disponibilità», spiega Rocchi, che così dimostra di avere grande polso sulla squadra che gestisce, di essere molto vigile sull’andamento della carriera di ogni arbitro e di avere coraggio nel bocciare persone rodate per promuoverne altre tutte da scoprire. È il caso delle cinque new entry dalla serie C che vanno a sostituire i sopracitati: si tratta di Kevin Bonacina, Davide Di Marco, Giusppe Collu, Paride Tremolada e Marco Monaldi. Sono tutti giovani in rampa di lancio tenuti in grande considerazione da Rocchi, soprattutto Di Marco è considerato un prospetto di top-player tra i fischietti. Ma la promozione di massa denota anche un particolare che l’Aia teme: la mancanza di una classe media affidabile, di una base di arbitri di sicuro affidamento, né troppo giovani né già affermati a livello internazionale.
Sul ricambio generazionale c’è fretta perché, oltre ai cinque bocciati, ci sono due arbitri internazionali che hanno raggiunto il limite di età: a Irrati e Valeri sembra essere stato promesso un ruolo all’interno dell’Aia. Intanto alla nuova squadra sono state date alcune indicazioni tecniche: limitare le perdite di tempo dei giocatori, niente rigori per i micro-contatti, tolleranza zero per gli show degli allenatori. Il presidente federale Gravina, invece, anticipa che si sta aprendo una porta storicamente ermetica: «Abbiamo avviato con Dazn un progetto innovativo: saremo la prima federazione che manderà in onda l’audio legato agli episodi che sono stati oggetto di discussione». Sulla carta è un’idea da applausi. L’applicazione sarà da cartellino rosso? 

 

 

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