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De Ketelaere, "cosa filtra da casa Milan": bocciatura totale

Federico Strumolo
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In un solo anno nel calcio può cambiare tutto e il caso di Charles De Ketelaere è lì a dimostrarlo. Dodici mesi fa, dopotutto, il trequartista belga rappresentava uno dei principali astri nascenti del calcio europeo, tanto da stregare Paolo Maldini, il quale lo pagava ben 35 milioni di euro per strapparlo al Club Bruges. Quello che avrebbe dovuto risolvere tanti dei problemi offensivi del Milan, però, si è trasformato nel più grande dei grattacapi per la società di via Aldo Rossi. De Ketelaere, infatti, in campo ha mostrato molte più ombre che luci, come palesato anche dai numeri, deprimenti, che parlano di 0 gol e 1 solo assist (alla terza giornata di campionato contro il Bologna) in 40 presenze stagionali tra tutte le competizioni. Ciò che più preoccupa Stefano Pioli e il mondo Milan in generale, tra l’altro, è la flessione avuta dal 22enne belga nella sua esperienza rossonera: se nei primi mesi Charles faceva intravedere qualche colpo, con il passare delle settimane è andato calando, fino a spegnersi.

 

 

 

RENDIMENTO NEGATIVO

Un rendimento, negativo, proseguito anche nel Belgio Under 21, con cui ha disputato l’Europeo di categoria, in accordo con il Milan, senza però lasciare particolari tracce nelle tre gare giocate (il Belgio è stato eliminato nella fase a gironi, con l’ultimo posto nel gruppo A dietro, in ordine, a Georgia, Portogallo e Paesi Bassi). Insomma, a De Ketelaere non è servito nemmeno tornare a respirare l’aria di casa per ritrovare la serenità di cui avrebbe bisogno. I vertici dirigenziali del Diavolo, Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada, dovranno presto prendere una decisione: continuare a puntare su un ragazzo pagato tantissimo, considerando che il belga rappresenta il settimo acquisto più costoso della storia rossonera (il record appartiene a Leonardo Bonucci, acquistato dalla Juventus nell’estate del 2017 per 42 milioni, ma nell’affare era presente anche il cartellino di Mattia De Sciglio, valutato 12), il quinto tenendo in esame solo le operazioni senza contropartite tecniche e il più oneroso della gestione RedBird, o lasciarlo andare. Da quel che filtra da Casa Milan, l’idea del Diavolo sarebbe di provare a vendere il giocatore, ma gli acquirenti scarseggiano e i tanti soldi spesi l’estate scorsa impongono ai rossoneri di mantenere la valutazione alta, per evitare una minusvalenza.

 

 

 

La soluzione, allora, potrebbe essere trovare una sistemazione in prestito. Voci di corridoio, dopotutto, parlano di un interesse dell’Atalanta per De Ketelaere. La Dea avrebbe già fatto un sondaggio e vorrebbe strutturare l’operazione in prestito con diritto di riscatto. Sotto la cura del bravissimo Gian Piero Gasperini, d’altronde, il belga potrebbe rigenerarsi, come accaduto a più di un ex milanista. Ne sa qualcosa Andrea Petagna, acquistato dall’Atalanta per un milione (più una percentuale sulla futura rivendita) nel gennaio del 2016 dal Milan e venduto dopo due stagioni a Bergamo da 11 gol in 75 presenze per 15 milioni complessivi alla Spal (oggi è al Monza). Una parabola simile a quella vissuta dal suo amico inseparabile dell’adolescenza Bryan Cristante, ceduto dal Milan nel 2014 al Benfica per 5 milioni, acquistato dalla Dea in prestito con diritto di riscatto a 9 milioni nel 2017 e rivenduto alla Roma per la bellezza di 27 milioni dopo un anno e mezzo con un rendimento straordinario sotto la guida di Gasp, con 15 reti in 59 partite. E se i casi di Petagna e Cristante non dovessero bastare a convincere De Ketelaere, il belga può riflettere anche sull’esperienza di Mario Pasalic, passato dal Milan in prestito nella stagione 2016/17 e tornato in Italia all’Atalanta nell’estate del 2018, per diventare un perno della formazione bergamasca (in nerazzurro, all’attivo, conta 45 gol in 200 presenze). L’Atalanta ci fa più di un pensierino, il Milan rifletterà, l’importante è che qualcuno salvi l’indubbio talento di De Ketelaere.

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