Era il primo luglio del 1993 quando Jean Todt fece il suo esordio a Magna Cours alla guida della Ferrari. Umberto Zapelloni lo ha intervistato per Il Giornale per commemorare questo anniversario che Todt non ricordava: “Non ci avrei pensato, il primo luglio ho un altro anniversario da festeggiare. Quello con Michelle (sua moglie, ndr), stiamo insieme dal 2004”. L’aneddoto curioso è che Todt si presentò in Mercedes: “Montezemolo lo dice sempre, ma gli chieda che macchina guida adesso”.
Ferrari, fucilata-Vasseur su Carlos Sainz: "Il contratto? Non è la priorità"
Frederic Vasseur ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha fatto il punto della situazione gene...A proposito di Montezemolo, Todt ha raccontato com’è nato il suo approdo in Ferrari: “Fu Ecclestone nel luglio 1992 a dirmi: la Ferrari potrebbe avere bisogno di te, chiama Montezemolo. Ci sentimmo, lo incontrai una prima volta, poi venne lui a trovarmi a Parigi a settembre durate il Salone dell’Auto. Abbiamo discusso fino a fine anno e poi a marzo ho firmato…. Il primo luglio 1993? Ho lasciato il mio ufficio in Peugeot, staccando i quadri dai muri alle 11 di sera del 30 giugno. Il mattino dopo Sante Ghedini venne a prendermi a casa portandomi la divisa e in macchina arrivammo a Magny Cours dove vi feci tutti contenti parlando già un po’ di italiano…”.
Charles Leclerc, clamoroso "vaffa" al box Ferrari: il rifiuto in gara che cambia tutto
La strategia azzardata in Canada ha dato i suoi frutti, con la Ferrari che ha ritrovato un minimo di fiducia in un mare ...Insomma, la Ferrari ha cambiato la vita di Todt: “È vero, perché la Ferrari è di un’altra dimensione. E in Ferrari abbiamo vinto tutto. Poi ho cercato di restituire un po’ di quello che avevo ricevuto. Prima alla Fia e poi all’Onu e poi fondando con Saillant l’Istituto del Cervello e del Midollo Spinale che oggi ha mille ricercatori. Sono presidente della Suu Fondation in Birmania e dell’International Peace Institute a New York”.