Milan, Cardinale si schianta? "Giorni terribili", cosa sta succedendo
Nessun milanista si sarebbe mai immaginato di vivere un mese di giugno tanto complicato. Prima l’addio al calcio di Zlatan Ibrahimovic, poi l’esonero da direttore tecnico dello storico capitano rossonero Paolo Maldini, adesso le batoste sul calciomercato. Insomma, se gli ottimi risultati di bilancio (finalmente in utile dopo 17 anni) spezzano una lancia in favore del lavoro di RedBird, le ultime settimane pongono più di un dubbio sui programmi futuri di Gerry Cardinale, tanto discusso numero uno del Milan. Sarà per il suo fare da americano, difficilmente comprensibile da una piazza italiana, o per la comunicazione assente, ma comprendere appieno i piani della proprietà si rivela un esercizio decisamente complicato. Non è certo un segreto che l’obiettivo primario di un fondo, come è RedBird, sia creare valore per tutti i soggetti che investono in esso, ma sarebbe un errore clamoroso, per ogni proprietà, dimenticare quale sia l’attività principale di una società di calcio: vincere. Il vero dilemma, però, è capire quanto a Cardinale interessi portare a casa trofei, fino a dove sia disposto a spingersi per farcela.
Sia chiaro, lavorare sui giovani, creando valore con la compravendita dei giocatori e contenendo i costi, come il monte ingaggi, non è sinonimo di sconfitta, ma è evidente che serva un lavoro ancora più ingegnoso rispetto alla concorrenza, che invece può permettersi qualche spesa in più.
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ESEMPIO PERFETTO
L’esempio perfetto è rappresentato dalla vicenda che riguarda il 25enne Marcus Thuram, trattato per settimane a parametro zero dall’amministratore delegato rossonero Giorgio Furlani, ma soffiatogli sul più bello dai rivali cittadini dell’Inter. Come? Semplice: offrendo di più. Beppe Marotta, dopotutto, non deve sottostare alle imposizioni dettate da RedBird in materia di ingaggi e, soprattutto, commissioni agli agenti, potendo quindi portare avanti le trattative con più elasticità. In sostanza, per Cardinale sarà anche legittimo proporre il proprio metodo, ma sarebbe una leggerezza imperdonabile non considerare il contesto in cui si trova, diametralmente opposto all’ambiente americano: il compito principale della proprietà rossonera sarà adattare la propria strategia alle esigenze del Milan.
Di certo non è una grande mossa vendere Sandro Tonali, principale simbolo del milanismo tra i giocatori della rosa rossonera, considerato un punto di riferimento per tutti i tifosi (come lo erano Ibrahimovic e Maldini) e capitano del futuro, con i suoi 23 anni (certo, i 75 milioni messi sul piatto del Newcastle avrebbero fatto vacillare chiunque). E potrebbe rivelarsi una mossa ancora più azzardata comprare Romelu Lukaku (30 anni), in uscita dal Chelsea, che rappresenta sì un simbolo, ma dell’Inter. Perché i tifosi non chiedono a Cardinale di imitare i nerazzurri, semmai di batterli. Per questo la partita più importante adesso si giocherà su Davide Frattesi, 23enne centrocampista del Sassuolo seguito da tutte le grandi di serie A, Intere Milan in prima fila.
D’altronde la piazza rossonera non accetterebbe un’altra sconfitta in un derby di mercato, dopo quanto successo con Thuram (ma per convincere i neroverdi servono 40 milioni).Perso il francese e detto di Lukaku, i nomi nuovi per l’attacco del Diavolo sono Gianluca Scamacca (24) del West Ham ed El Bilal Touré (21) dell’Almeria, sebbene le due trattative siano complicate.
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STELLA TURCA
L’azzurro, infatti, costa tanto, considerando i 36 milioni più 6 di bonus sborsati dai londinesi per strapparlo al Sassuolo l’estate scorsa (il West Ham, per il momento, non apre al prestito), mentre il maliano è seguito da mezza Europa, Napoli e Atalanta comprese. Oltre al mercato in entrata, Furlani lavorerà per liberarsi degli esuberi, come Ante Rebic (29) e Divock Origi (28). Sui due attaccanti, dalle cui cessioni sarà dura ricavare un buon tesoretto, nelle ultime ore si è mosso il Fenerbahce, che in rosa, tra l’altro, ha Arda Guler, 18enne stella turca che interessa al Milan e risponde ai parametri imposti da Cardinale (la sua clausola rescissoria è di 17,5 milioni). Per Gerry è il momento di battere un colpo.