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Juventus, fiato sospeso per Giuntoli: perché può saltare tutto

Claudio Savelli
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Di solito a giugno si cambiano gli allenatori. Quest’anno, invece, tocca ai direttori sportivi. A parte il Napoli, nessuna grande di serie A sostituisce il tecnico, ma quasi tutte hanno perso il ds o sono in attesa di capire chi sarà. Il caso più delicato ed eclatante è quello di Giuntoli, che ha scoperto di Rudi Garcia dal cinguettio social del suo quasi ex presidente. Non può lamentarsi più di tanto se è vero che ha chiesto di essere liberato per la Juventus nonostante avesse ancora un anno di contratto: una domanda che il presidente campione d’Italia non ha approvato perché i contratti vanno rispettati e perché i bianconeri sono i rivali storici del Napoli. Se Spalletti ha garantito al presidente la volontà di prendersi un anno sabbatico, Giuntoli ha forzato il trasferimento: ecco la differenza.

Così De Laurentiis si è messo a gestire le cose importanti in prima persona e in solitudine. A Giuntoli è stata concessa una vacanza a inizio giugno, proprio nel periodo in cui un direttore sportivo solitamente avvia il mercato, impostando gli affari importanti e chiudendo quelli avviati da tempo, e questo indica che il ds non è più operativo. Potrebbe restare separato in casa per tutta estate: se va bene, verrà liberato da De Laurentiis a mercato terminato. Altrimenti rimarrà imprigionato per un intero anno, come è accaduto ad alcuni giocatori del Napoli anni fa.
 

 

SUPERVISORE
La Juventus, con cui Giuntoli ha un accordo, non ha potuto fare altro che arrangiarsi promuovendo Giovanni Manna dall’Under 23 per gestire l'estate. E se Manna piace al punto da diventare lui il direttore sportivo anche per il prossimo anno? Il rischio c’è perché il club ha fiducia nei confronti del nuovo ds come conferma il ritorno di Claudio Chiellini che, oltre a ricoprire il ruolo di supervisore dei prestiti, sarà il responsabile dell’Under 23 rimasta senza direttore. Giuntoli rimarrebbe in braghe di tela, per questo spinge per andare subito a Torino. All’addio dei grandi direttori sportivi non corrisponde una battaglia per ingaggiarli. La vicenda-Giuntoli, che è l’unica parziale eccezione, dimostra che i club pensano di poter faCristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli dall’estate 2015, tra gli artefici del terzo scudetto vinto dal Napoli (Getty) re a meno dei “nomi”. Preferiscono la soluzione interna. Lo stesso Napoli ha promosso i capi scout Micheli e Mantovani e valuta di inserire Sinicropi, genero del presidente, in futuro. Sono idee preferite all’ingaggio di Tare, che sembra essersi proposto dopo l’addio alla Lazio.


TALENT ROOM
Pure Lotito non ha pescato nel mucchio ma ha creato la Talent Room, una sorta di consiglio dove l'ultima parola spetta al presidente. Ne fanno parte Sarri, sempre più manager alla Ferguson, Picchioni, collaboratore storico del tecnico sui calciatori da seguire, e Fabiani-Calveri come nuovi uomini mercato operativi. Questi ultimi due erano già in società come responsabile della Primavera e segretario generale. Anche il Milan non ha fatto mercato per chi farà il mercato. Fuori Maldini e Massara, Cardinale ha dato l’incarico della gestione dell’area sportiva all’ad Giorgio Furlani coadiuvato dal capo scouting Geoffrey Moncada. Il risultato è un blocco sugli affari avviati dagli ex, da Kamada a Milinkovic-Savic che a quanto pare era oggetto di trattativa da mesi con la Lazio. Oltre ad Atalanta e Fiorentina, più impegnate a trattenere Gasperini e Italiano che non a impostare gli acquisti, anche Roma e Inter hanno mantenuto l’assetto dirigenziale. E si vede: Tiago Pinto ha già assestato due colpi a parametro zero, Aouar e N’Dicka, mentre Ausilio e Baccin hanno messo le mani su Bisseck e Frattesi. Se è vero che il tempo è denaro, Roma e Inter sono più “ricche” delle altre grandi. 

 

 

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