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Roberto Baggio, bomba sul calcio italiano: "Vergogna, chi mi ha tradito"

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La mancata convocazione ai Mondiali di Corea e Giappone 2002 ancora fanno male. E così, 21 anni dopo, Roberto Baggio è tornato ad attaccare il c.t. della Nazionale di allora, Giovanni Trapattoni. Roby si era rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, il 4 febbraio di quell'anno, durante la semifinale di Coppa Italia tra il Parma e il suo Brescia, ma era tornato in campo in un lampo e a 35 anni voleva giocare il suo ultimo Mondiale della carriera. Trapattoni ha sostenuto di avergli proposto, senza successo, il ruolo di riserva, di 24° giocatore della spedizione in Oriente, pronto a diventare ufficialmente uno dei convocati solo se uno degli altri calciatori si fosse infortunato nei giorni precedenti l'esordio azzurro nel torneo. Ma in un'intervista a Esquire, Baggio ha detto la sua. 

 

 

 

 

Baggio: “Un tradimento che per mille motivi non passerà”

"Quella fu una cosa vergognosa, che per mille motivi difficilmente passerà — dice Baggio a Esquire — Sarei dovuto andare anche con una gamba sola, per quello che avevo rappresentato. Avevo fatto tre Mondiali in un certo modo, quello sarebbe stato il quarto, la storia doveva finire così. È stato un tradimento che non, non… Ma poi tutto il Giappone avrebbe fatto il tifo per noi! Tornai dall’infortunio per le ultime tre partite in condizioni incredibili, ricordo i test che feci a Bologna, e infatti in 3 partite segnai 3 gol, in generale in quel campionato 11 gol in 11 partite. Ma soprattutto mancava più di un mese all’inizio del Mondiale, potevano portarmi in ritiro e dopo valutare le condizioni".

 

 

 

Baggio, i complimenti di Guardiola e la finale in Argentina

Intanto l’ex compagno con il Brescia, Pep Guardiola, lo ha pubblicamente ringraziato dopo la finale vinta sabato scorso contro l’Inter: “Roberto mi porta fortuna – ha detto il catalano – era allo stadio anche quando col Barcellona vincemmo la finale di Champions contro il Manchester United all'Olimpico di Roma”. Il giorno dopo, Baggio ha attraversato l'Atlantico per essere a La Plata, in Argentina, dove ha assistito alla finale del Mondiale Under 20, vinta dall'Uruguay sull'Italia, il cui allenatore in seconda è Emanuele Filippini, altro ex calciatore del Brescia dei primi anni 2000.

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