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Milan, "sfregio" a Berlusconi? Non solo Maldini: i big assenti ai funerali

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"Non è passata inosservata". Ai funerali di Silvio Berlusconi c'era quasi tutto il "suo" Milan, dirigenti, allenatori, giocatori di un'epoca, lunga 30 anni, che ha segnato la storia del calcio italiano e mondiale. Eppure, notano i cronisti presenti sul sagrato del Duomo di Milano dove mercoledì si sono celebrate le esequie di Stato dell'ex presidente rossonero, qualche assenza è stata più pesante delle altre. 

 

 



Primo tra tutti, Paolo Maldini, che con il Cav ha trascorso praticamente tutta la sua lunghissima carriera in prima squadra. L'ormai ex responsabile dell'area sportiva del Milan, licenziato in tronco dall'attuale patron americano Gerry Cardinale una decina di giorni fa, era appena volato a Miami, sua seconda casa da quando si è ritirato dal calcio giocato nel 2009, per "staccare" da delusioni e polemiche. Nemmeno il tempo di  mettere piede in Florida e l'ex capitano è stato raggiunto dalla notizia ferale della morte di Berlusconi.

 

 

 

Molti tifosi rossoneri gli hanno contestato la scelta di non fare immediatamente retromarcia, prendere il primo aereo di ritorno per l'Italia e fare un saluto al suo ex presidente. Ma forse, sul suo conto, ha pesato anche la decisione di evitare imbarazzanti "incroci" con i dirigenti attuali che di fatto lo hanno estromesso dal club della sua vita. Dal presidente Paolo Scaroni all'ad Giorgio Furlani, loro sì invece presenti in prima fila ai funerali. 

 

 

 



La Gazzetta dello Sport, però, punta il dito per così dire su altri ex del Milan berlusconiano che non si sono fatti vedere alle esequie. C'erano Adriano Galliani e Ariedo Braida, in lacrime. C'era Arrigo Sacchi, senza parole, e pure Max Allegri, l'ultimo a regalargli uno scudetto. Poi alcuni pupilli di Silvio, da Franco Baresi a Demetrio Albertini, da Zvone Boban a Dejan Savicevic, l'amatissimo Genio difeso a spada tratta dal presidente che per esserci, in mancanza di un aereo, ha deciso di guidare da Podgorica (Montenegro) a Milano per 1.200 chilometri. Non avvistati invece Carlo Ancelotti, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo, gli olandesi Ruud Gullit, Marco Van Basten e Frank Rijkaard. Tutti simboli dei tre cicli vincenti del Milan berlusconiano.

 

 

 

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