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Milan, spogliatoio in rivolta per Maldini: "Fuggi fuggi", il tam tam impazzito

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L'ora della rivolta dentro allo spogliatoio del Milan. Secondo molti retroscena, Repubblica in testa, i giocatori rossoneri avrebbero preso malissimo la decisione lampo del proprietario Gerry Cardinale di licenziare in tronco Paolo Maldini e Ricky Massara, nella serata di lunedì sera. Manca ancora l'ufficialità, ma l'epilogo, sportivamente drammatico per modalità e tempistiche, è praticamente certo, tanto che si saprebbero già i nomi dei sostituti: nessun arrivo esterno, RedBird sarebbe intenzionata a dare più potere operativo in sede di mercato all'amministratore delegato Giorgio Furlani e al capo-scouting Geoffrey Moncada. Un ribaltone "a metà" che però cancella l'elemento umano, pesantissimo: e proprio questo avrebbe fatto infuriare i big della squadra. 

 

 

 

Pur tra mille tensioni, anche scoperte, un addio di questo tipo era inaspettato sia per i giocatori sia per lo staff tecnico, con il mister Stefano Pioli che a questo punto non è più così saldo al suo posto nonostante un contratto blindato: la società gli garantirà ancora fiducia? O sarà lui a non averne più e a rassegnare le dimissioni, seguendo il destino di Maldini e Massara con cui ha formato una triade in apparenza solidissima? 

 

 

 

Ma è il capitolo giocatori quello più rovente. Rafa Leao, su Twitter, ha commentato la notizia lunedì sera con l'emoji di una faccina perplessa, raccogliendo i commenti stupiti e addolorati dei tifosi rossoneri, che lo implorano di restare, e quelli entusiasti dei tifosi delle big estere che gli chiedono di lasciare Milanello e accasarsi altrove. Secondo i retroscena, i più stupiti in senso negativo sarebbero Theo Hernandez, il cui feeling con Maldini è stato straordinario fin dal primo incontro a Ibiza durante il quale l'ormai ex responsabile dell'area sportiva rossonera l'aveva convinto, nel 2019, a lasciare il Real e sposare l'incerto progetto milanista, e Mike Maignan, con cui peraltro Maldini stava trattando per il rinnovo di contratto. E proprio Leao, pochi giorni fa, aveva posato sorridente con i due dirigenti al termine dell'estenuante negoziato per il prolungamento, siglato fino al 2018. Una foto, è il caso di dirlo, decisamente invecchiata male. 

 

 

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