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Inter City, terremoto Marciniak: dove l'hanno beccato, salta la finale di Champions?

Daniele Dell'Orco
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A poche ore dal fischio d’inizio della finale di Champions League tra Inter e Manchester City di sabato prossimo, l’Uefa sta pensando di “licenziare” l’arbitro designato per dirigere il match. È il polacco Szymon Marciniak, che ha arbitrato anche la finale della Coppa del Mondo, è intervenuto lunedì in Polonia a un evento organizzato da Sławomir Mentzen, un evento organizzato da un politico di estrema destra. Mentzen è leader del partito nazionalista e anti-Ue “Confederazione Libertà e indipendenza”. Nel 2021 è balzato agli onori della cronaca internazionale per aver prodotto una birra chiamata White IPA Matters, facendosi beffe del movimento Black Lives Matter.

 

 

 

IL MEETING

Il meeting a cui ha partecipato Marciniak, “Everest”, che è stato presentato come un evento di networking con tanto di degustazione di luppolo, ma secondo gli attivisti antirazzisti hanno affermato che l’evento era in realtà un tentativo di ottenere sostegno politico. Cosa che non è piaciuta all'organo calcistico europeo: «L’Uefa è a conoscenza delle accuse riguardanti Szymon Marciniak e sta cercando di ottenere urgentemente chiarimenti, - è la posizione dell'istituzione calcistica continentale -. L’Uefa e l’intera comunità calcistica aborriscono i “valori” promossi dal gruppo in questione e prendono molto seriamente queste accuse. Un ulteriore annuncio sarà fatto domani (oggi, ndr), dopo aver esaminato tutte le prove».

 

 

 

La partecipazione di Marciniak all’evento è stata riportata per la prima volta dall'organizzazione antirazzista Never Again. Rafał Pankowski, cofondatore dell'organizzazione, ha dichiarato: «Siamo scioccati e sconvolti dall’associazione pubblica di Marciniak con Mentzen e il suo marchio di politica tossica di estrema destra. È incompatibile con i valori fondamentali del fair play, come l'uguaglianza e il rispetto. Chiediamo all'arbitro di riconoscere il suo errore. Se non lo farà, crediamo che Uefa e Fifa debbano trarne le conseguenze». Marciniak è stato presentato come relatore sul sito web dell’evento insieme a Mentzen, che successivamente ha elogiato Marciniak come “oratore geniale”. È considerato uno degli arbitri internazionali più quotati della sua generazione. Ha arbitrato la finale della Coppa del Mondo 2022 tra Argentina e Francia a dicembre in Qatar e la Supercoppa europea 2018 tra Real e Atletico Madrid. È stato nominato “miglior arbitro del mondo” dalla Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio nel 2013. Ora, però, su di lui potrebbe abbattersi un diluvio di critiche. L’inchiesta dell’Uefa sul coinvolgimento di Marciniak verrà condotta da Zvonimir Boban e dal capo degli arbitri Roberto Rosetti. Pankowski ha dichiarato che Never Again non chiede l’allontanamento di Marciniak dall'arbitraggio della finale di Champions League, ma spera che prenda le distanze dall'estrema destra. In sostanza lo ha “ammonito” cercando di far sì che dall’hype comunicativo scatenato dalla vicenda possa esserci un beneficio indiretto per la causa progressista.

 

 


 

MISURE DRASTICHE

L’Uefa, che è molto sensibile al tema e per questo potrebbe essere portata a prendere misure drastiche in merito, ha già dovuto affrontare ripetute critiche per non aver affrontato in modo sufficientemente convinto la piaga del razzismo. L’ex attaccante della Francia e dell'Arsenal Thierry Henry aveva espresso ad aprile la sua frustrazione per i gesti delle autorità calcistiche, tra cui l’Uefa, come le toppe “No al razzismo” sulle maniche delle maglie e le fotografie congiunte delle squadre prima delle partite: «Ne ho abbastanza di guardare il No al razzismo sulle maglie. Ne ho abbastanza di quella schifosa foto all’inizio della partita, quando tutti noi veniamo a concentrarci su quello che c'è in campo», ha detto. L’anno scorso la Uefa era finita nell’occhio del ciclone dopo aver multato il Siviglia per appena 5mila euro a causa degli insulti razzisti dei tifosi nei confronti del giocatore del Manchester City Rico Lewis. Di recente, invece, aveva provato a fare pressione sulla Federazione italiana dopo gli insulti razzisti scagliati dai tifosi della Juventus a Lukaku durante la semifinale di Coppa Italia. Ora escludere dalla finale di Champions Marciniak, che pure non è chiaro se abbia mai preso posizioni di stampo apertamente razzista nei suoi monologhi, potrebbe essere un altro modo per mostrare il pugno di ferro.

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