Serie A: incubo Juve, perde 4-1 a Empoli e ora è lontana dall'Europa
Un doppio ko bruciante che lascia segni profondi e tangibili, in classifica e nella testa. La Juve vive la sua serata choc più nera, da incubo assoluto, trovandosi in un colpo solo senza un posto Champions e con l'Europa lontana uscendo malconcia dal 'Castellani' di Empoli con un pesante 4-1 che certifica una stagione infernale. A 18' dalla sfida esterna contro i toscani la Corte d'Appello federale emette la sentenza togliendo alla Signora dieci punti per il caso pluvalenze, un gap che fa scivolare la Signora dai piani alti. E la caduta, seppur annunciata, è talmente rumorosa che finisce per incidere sulle gambe e sulla mente della squadra di Allegri, apparsa a Empoli a tratti spaesata, spenta, poco concentrata, senza quella voglia di lottare che l'ha sempre contraddista. Dopo neanche venti minuti i toscani infatti si ritrovano in vantaggio di due reti, grazie al rigore firmato da Caputo per un fallo scomposto di Milik su Cambiaghi al 18' e alla rete di Luperto che pochi secondi dopo scarica in porta un tap-in su colpo di testa dello stesso Caputo deviato da Akpa-Akpro. Poco prima del penalty i bianconeri, partiti in avvio a buon ritmo e con pigio deciso, quasi a voler gettar via subito le prime scorie post-sentenza, avevano colpito una traversa con Milik, segno di una giornata storta, nata male e finita peggio.
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Nel turno di campionato in cui c'era la necessita di dare un segnale forte e blindare - seppur virtualmente - il secondo posto, la Signora si ritrova così a dover risalire nuovamente la corrente obbligata ad affrontare adesso anche un colpo psicologico che rischia di pregiudicare una intera stagione.
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Per provare a dare una scossa, dopo i tentativi nel primo tempo di Vhahovic e Bremer, Allegri nella ripresa fa entrare Chiesa per Miretti e Paredes per Barbieri. Ma passano appena due minuti e l'Empoli fa tris con Caputo che firma la sua doppietta personale sfruttando una percussione di Akpa-Akpro conclusa con un tocco morbido del 35enen pugliese che beffa Szczesny. Il tecnico bianconero che già aveva fatto presente alla retroguardia bianconera di essere più decisa e attenta, prova il tutto per tutto gettando nella mischia Di Maria, Kean e Rugani al posto di Milik, Locatelli e Alex Sandro. Gli assalti restano però sterili, vuoti di contenuto e di carattere. L'Empoli si copre, Di Maria non fa la differenza, Vlahovic non inquadra la porta e l'unico bianconero che prova a dare una scossa è Chiesa che all'85' trova la rete, la prima dalla sua rinascita dopo il lungo stop, con un rasoterra velenoso dopo un controllo di petto. La Signora non sogna ma ci prova a ma a farla ripiombare sulla terra è l'Empoli che al 92' cala il poker con Piccoli. La squadra toscana con questo successo si salva e fa festa, la Juventus invece vive la sua notte da incubo.
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