Il tifoso inglese ferma decine di ultrà da solo a mani nude
Scene di violenza sconvolgente in Olanda: giovedì sera gli inglesi del West Ham vincono contro l'Az Alkmaar 1-0 al 94' (gol di Fornals) e conquistano la finale di Conference League (il 7 giugno prossimo giocheranno contro la Fiorentina). E' a quel punto che si scatena la rabbia degli ultras olandesi, che hanno pensato bene di dirigersi minacciosi verso la tribuna dov'erano presenti i parenti dei giocatori del West Ham.
Si preannuncia uno scontro sanguinoso, visto l'assetto da guerra dei tifosi estremi del club olandese. Ma tra i violenti e il loro obiettivo c'è Chris Knoll, corpulento e stagionato tifoso degli Hammers. Forse un ex hooligan (chissà, magari ha militato da ragazzino nella celebre e famigerata Inter City Firm, la frangia più dura e rissosa dei tifosi londinesi). Sotto gli occhi sbarrati dei presenti, e davanti agli obiettivi dei telefonini, Knoll si oppone con tutte le sue forze all'avanzata dei tifosi avversari, fa muro davanti ai familiari dei suoi beniamini, mena le mani, tira calci, spinge, diventa un tornado umano. E al di là della scena deprecabile, durata diversi secondi, il suo nome fa il giro del web e l'omone diventa un mito dei Claret and blue al pari dei giocatori che hanno fatto l'impresa in campo. Alla fine malconcio, con qualche livido e con la maglietta fatta a brindelli, Knoll trova il modo di sorridere davanti a chi lo riprende e fare il segno della vittoria.
Knollsy the legend. Stopped the home fans from getting to the players’ families. Give him a ticket for the final @WestHam @WestHamHelp @AwayDays_ #COYI pic.twitter.com/Rs8RhTvU1m
— freddie bonfanti (@freddiebonfa) May 18, 2023
Il 58enne, riportano i tabloid britannici, è un elettricista con quattro figli ed è pure reduce da un intervento chirurgico all'anca, che in qualche modo avrebbe dovuto penalizzarlo nel corpo a corpo. Evidentemente l'adrenalina (e magari un bel po' di birra nel prepartita) ha fatto il resto e ora Knollsy, il nomignolo con cui è conosciuto dai suoi compagni di tifo, è diventato l'"Angelo di Alkmaar". "Sapevo che dovevo fare qualcosa - ha detto poi al Telegraph -, perché se non avessi provato a difenderli saremmo stati dalla parte sbagliata di un brutto pestaggio, li ho solo difesi nel miglior modo possibile. O si trattava di non fare nulla e probabilmente di prendere un po' di botte o di fare qualcosa al riguardo. Quindi ho semplicemente preso una posizione in alto, mi sono piazzato sopra le scale dove sapevo che dovevano salire".