Milan-Inter, Moratti: "Dopo l'errore di Kallon...", parole pesantissime
Massimo Moratti è pronto il derby di Champions. La semifinale tra Milan e Inter porta le lancette del tempo a 20 anni fa quando rossoneri e nerazzurri si affrontarono in un match importantissimo per l'accesso alla finale di Manchester, poi vinta dal Milan contro la Juventus. Altri tempi e altre regole: in quella doppia sfida pesò il gol "fuori casa" di Sheva e a nulla servì il pareggio di Martins.
Ora, 20 anni dopo, Massimo Moratti assapora la vendetta e alla Gazzetta dello Sport afferma: "La prima cosa che mi viene in mente 20 anni dopo è la solita immagine che è una tortura, non penso che la scorderò mai: Kallon a tu per tu con Abbiati alla fine del ritorno. Si dice che sia stata una grande parata, ma continuo a pensare che doveva metterla dentro. Uscire quella volta è stato una grande peccato, soprattutto perché non abbiamo mai perso e oggi con lo stesso punteggio si andrebbe ai tempi supplementari. Adesso il destino ci dà l’occasione per una 'vendetta sportiva': nessuna delle due squadre se l’aspettava, forse...".
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E ancora: "Nel 2003 l'assenza di Vieri ha pesato. Certo, se non ci fosse Leao, sarebbe una perdita grave per il Milan. L'uomo più strategico per l’Inter? Dico Barella perché sta diventando un simbolo: crea identificazione con i tifosi e per me è il motore della squadra. Mi piace pure l’atteggiamento di Onana: c’è voluto coraggio all’inizio per schierarlo, ma lui è davvero intrepido e, soprattutto, bravo". Infine su Simone Inzaghi afferma: "Avrei esonerato Simone Inzaghi quando annaspava in campionato? Può darsi, ma ho apprezzato il modo in cui è riuscito a stare a galla senza annegare. È rimasto lucido, nonostante i tanti critici, e tra loro ci sono pure io. Ha dimostrato di essere bravo, dotato del carattere giusto per stare in un posto come l’Inter".
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