Napoli, diktat-Spalletti a De Laurentiis: "Due nomi", cosa vuole per restare
È lo scudetto del Napoli di Osimhen e Kvaratskhelia, ma è anche lo scudetto di Luciano Spalletti, che per la prima volta in carriera conquista lo scudetto dopo esserci andato vicino per più volte con la Roma. Un digiuno sul campo che durava da 33 anni, prima che gli azzurri riportassero il tricolore sulle maglie dopo il pari di Udine. Proprio per Spalletti, domenica, c’è stata l’ovazione più forte da parte del Maradona. L’ultimo a salire sul palco luminoso allestito a bordo campo con la regia cinematografica di Aurelio De Laurentiis: il gran cerimoniere della lunghissima serata di Fuorigrotta. Il tecnico toscano è stato lanciato in area dai suoi giocatori per tre volte e poi si è preso la ribalta con la sua capacità di straordinario affabulatore.
Spalletti sogna la Champions, messaggio alla società
“Napoli è davvero la città dei miracoli, siete riusciti a far vincere un campionato persino a me”. De Laurentiis intanto ha già fatto la sua mossa, esercitando con l’invio di una Pec la clausola unilaterale a favore del club per blindare la panchina di Spalletti fino al 2024. Il Napoli vuole infatti aprire un ciclo dopo la vittoria dello scudetto e per provarci la strada maestra è quella della continuità. Il presidente ha addirittura alzato in maniera molto ambiziosa l’asticella, arringando i tifosi del Maradona in vista della prossima stagione con un proclama. “Ci tenevo a regalarvi la Champions League e mi è dispiaciuto non esserci riuscito, ma ci riproveremo tra un anno”. Parole che allo stesso tempo motivano e mettono pressione al tecnico, al punto da spingerlo a chiedere garanzie.
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Domenica il disgelo, ora c’è da ragionare sul rinnovo
“Loro avevano questa opzione per il rinnovo del mio contratto e l’hanno esercitata, li ringrazio per avermelo comunicato. Ma è chiaro che ora abbiamo parecchio tempo davanti per parlarne”, è stata la risposta di Spalletti, che non ha nominato De Laurentiis e si aspetta di essere convocato dal suo presidente per un incontro. E ancora: “Sono dinamiche normali ed è ovvio che io mi chieda se l’anno prossimo potrò far meglio di così, immagino che dovranno domandarselo pure gli altri”. Il faccia a faccia tra i due avverrà già nel corso di questa settimana e promette bene il disgelo di domenica tra le parti: prima negli spogliatoi (dove i due artefici dello scudetto si sono messi in posa davanti alla statua di Maradona con il Cholo Simeone, arrivato per applaudire il figlio Giovanni), poi a bordo campo nella festa e infine nella cena di gala allo stadio. Le condizioni di Spalletti sarebbe chiare: nessuna cessione di peso tenendo Osimhen e Kvra.
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