Napoli, dopo il gol terrore puro: "Tutto sfasciato", Osimhen scatena il panico
Non poteva mancare l'imprevisto prima dello scudetto. Il Napoli pareggia 1-1 in casa dell'Udinese, segna Osimhen (e chi se no?) e gode: la festa, iniziata questa notte, proseguirà nel weekend allo stadio Maradona prima e dopo la partita-passerella contro la Fiorentina. C'è la firma immancabile del centravanti nigeriano sul terzo titolo azzurro, a 33 anni dall'ultimo targato Maradona e Careca nel 1990.
Pagellone-scudetto: Napoli, solo uno meglio di Kvara (e non è Spalletti)
Alla Dacia Arena un piccolo brivido scorre lungo la schiena di mister Spalletti e dei tifosi azzurri quando l'Udinese va in vantaggio quasi subito con il gol di Lovric al 13'. Sembra la "maledizione di Dia", come la rete del bomber della Salernitana che pochi giorni fa ha gelato l'entusiasmo dei partenopei a domicilio. Ma al 52', in mischia su calcio d'angolo, ci pensa sempre lui, Osimhen, con una zampata delle sue, a segnare il suo 22esimo gol in campionato ma soprattutto la rete del tricolore.
Nel delirio dei festeggiamenti, ecco il fattaccio: abbracciato e sommerso dai compagni, il nigeriano dopo essersela sfilata si ritrova con la maschera protettiva per il volto (ormai un suo marchio di fabbrica adottato da tutti i tifosi azzurri) letteralmente distrutta. Senza non può continuare, per motivi di sicurezza, e così chiede alla panchina di intervenire. In fondo, è anche una questione di scaramanzia. Passano 5 minuti e lo staff di Spalletti e i solerti magazzinieri provvedono a ridargliela praticamente nuova, con l'elastico funzionante. Tutto è bene ciò che finisce con lo scudetto.
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