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Napoli, festa scudetto col reddito grillino? Minacce di morte a "Libero"

Alessandro Gonzato
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Qualcuno non ha capito. Rispieghiamo. Ieri abbiamo dato conto che nella Napoli ormai prossima al meritato tricolore c’è chi sta acquistando fraudolentemente bandiere e fumogeni col reddito di cittadinanza (tutto documentato da Luca Abete di Striscia la Notizia) ma la traduzione del sito Il Napolista è stata: “Libero schiuma rabbia per lo scudetto”.

Rabbia per cosa? Che poi è dall’inizio che il nostro giornale esalta la squadra di Spalletti, e poi non è che a Libero il calcio sia una ragione di vita. È stata stravolta la realtà, ma non quella che abbiamo descritto, e infatti nessun gentiluomo che sui social ha iniziato a insultarci e peggio ha contestato il contenuto dell’articolo. Hanno scambiato, diciamo così, la denuncia di una truffa ai danni dello Stato- quindi contro tutti gli italiani napoletani perbene inclusi - per un attacco calcistico intriso di razzismo, il che pur avendone viste tante ci ha lasciato basiti. Dal Napolista l’attacco si è propagato sui social fino alle minacce al sottoscritto, alcune di morte.

 

Un tale è arrivato a pubblicare su Facebook il mio volto contornato da un mirino. Un altro ha aggiunto il commento «Io l’avrei capovolta», la foto, a testa in giù come i fascisti. Da piazza del Plebiscito a piazzale Loreto. Perché tanto odio? Breve riassunto. Succede che alcuni negozianti disonesti (ce ne sono anche tanti di onesti, per fortuna) facciano passare gadget degli ormai campioni d’Italia per detersivi e prodotti curativi. Una signora (una complice di Striscia) entra in un centro estetico, vuole le unghie tricolore con la decorazione della “N” del Napoli e chiede se può pagarle «con la carta del reddito di cittadinanza».

Risposta: «Se ti dovessero chiamare e fare una cosa incrociata, hai fatto una pedicure curativa, avevi i calli, non potevi camminare, povera cristiana». Ancora la finta cliente, da un grossista che vende sagome dei calciatori “azzurri” a grandezza naturale: «Siccome mia suocera ha circa 700 euro di reddito di cittadinanza, se io vengo qua e mi piglio la roba del Napoli e poi me la rivendo, si può fare?». «Certo, si può fare tutto». «E come me li fa risultare 700 euro di roba?». «Tavoli, sedie, tutte robe per la casa. Avete comprato una sedia a sdraio per vostra suocera, che doveva servire per la salute». Una merceria vende bandiere e le “trasforma” in mutande. Tutto normale? Un altro utente scrive: «Da napoletano spero che sia vero, significherebbe che vi abbiamo fregato due volte», messaggio edulcorato. Ne arriva un altro: «Continua a pagarci le tasse», e di messaggi così me ne arrivano decine. Giù di minacce e offese fino ai bis-cugini laterali. Dai guagliò, festeggiate, senza pazzià.

 

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