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Juve, Allegri insulta tutti? "Cosa gli sta succedendo"

Claudio Savelli
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Ultimamente Max Allegri si presenta stanco ai microfoni dopo le gare. Perché perde? Può essere. Tre sconfitte nelle ultime quattro partite e quattro ko nelle ultime sei logorano lo spirito di un allenatore. Ma non sono solo i risultati. Allegri arriva stanco al post-partita perché si sfoga appena prima. A caldo dell’insufficiente prestazione contro l’Inter, è rientrato negli spogliatoi prendendosela con chiunque capitasse sul suo cammino. Prima con Dario Baccin, vicedirettore sportivo nerazzurri, con cui c’era un conto in sospeso dalla gara di andata. Poi con altri dirigenti che passavano di lì e cercavano di difendere il collega, tra cui Beppe Marotta, che con Allegri ha lavorato alla Juve e avrebbe pure un buon rapporto. E infine con i calciatori nerazzurri che paradossalmente Max avrebbe potuto allenare, se è vero che ci fu un tentativo di portarlo all’Inter dopo l’addio di Conte.

OFFESE PESANTI
Voci di corridoio - in questo caso, letteralmente - narrano che le offese siano state pesanti e personali. Quella più nota è anche quella più tenera: «Siete delle merde, ma tanto arriverete sesti». Una di quelle cose che si dicono i bambini poco maturi sui campi di provincia, non dei professionisti di massimo livello. Lo sfogo è continuato fino alla porta dello spogliatoio: «Dobbiamo arrivare davanti a loro in campionato, non dobbiamo mandarli in Champions», riferito agli interisti. Gli indizi sono degni di cronaca perché in linea con il freschissimo precedente: domenica sera, dopo la sconfitta contro il Napoli, Allegri è stato immortalato in un video mentre ironizzava con un «ammazza, avete vinto uno scudetto» verso la panchina dei futuri campioni d’Italia. Il tutto condito dal suo vice Landucci che inveiva contro Spalletti con l’ormai noto insulto «pelato di merda, ti mangio il cuore».

Ultimamente Allegri ha ripetuto che la penalità ha causato stress alla squadra. Ecco, forse in realtà lo ha causato a lui. Perché è vero che questi atteggiamenti li inscenava anche ai tempi d’oro, vedi il famoso cappotto gettato al vento, ma qualcosa di sostanziale è cambiato: allora erano show verso la sua squadra o, alla peggio, contro gli arbitri, ora sono contro gli avversari che vincono (il Napoli) o possono vincere (l’Inter) al posto suo. Il problema è che Allegri sta perdendo la sua migliore qualità: la capacità di infondere serenità al gruppo. E visto che in tutto il resto non brilla, rimane poco a questa Juventus.

Anche la gestione delle risorse dettata dalla percezione dello stato di forma dei calciatori, sua vecchia specialità, lascia parecchi dubbi. Il mister bianconero ha fatto turnover sia con il Napoli sia con l’Inter e non si è capito quale era la partita importante. Alcune scelte sono bizzarre: perché promuovere improvvisamente Bonucci e bocciare Fagioli? E infine il gioco che non migliora mai, anzi peggiora: la Juve non riesce a produrre occasioni pulite, infatti nelle ultime nove gare disputate non ha mai segnato più di un gol, in tre delle ultime quattro (perse 0-1 contro Sassuolo, Napoli e Inter) non è andata in rete e, contro lo Sporting (1-1), ci è riuscita con una mischia in area risolta da Rabiot.

GESTIONE RISORSE
La Juve è sempre stata vuota di idee, ora lo è anche di energie. Solo che è il momento decisivo della stagione - si giocava la finale di Coppa Italia, si giocherà la finale di Europa League e un posto tra le prime quattro in serie A (domenica affronta il Bologna dell’“interista” Thiago Motta) fondamentale a prescindere dalla penalità -, quello che Allegri intuiva in anticipo e quello in cui vi portava una squadra al massimo splendore possibile. Ecco, ora sta accadendo il contrario, altra qualità del mister sbiadita dal nervosismo. Che alla carenza psicofisica, sua e dei giocatori, non sopperisca un’idea di gioco è ormai chiaro a tutti, al punto che la Juve è tornata a domandarsi se Max è l’uomo giusto per il prossimo biennio di ricostruzione. Ha un contratto fino al 2025, è vero, ma è figlio della precedente gestione. E il dubbio potrebbe essere sorto anche allo stesso Allegri: si spiegherebbe perché è nervoso come non mai. 

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