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Inter-terremoto, Inzaghi vuota il sacco: "So chi suggerisce le critiche..."

Roberto Tortora
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E ora Simone Inzaghi comincia a togliersi il proverbiale sassolino dalla scarpa. La vittoria contro il Benfica nel doppio confronto dei quarti di finale di Champions League, infatti, ha riportato l’Inter in semifinale dopo 13 anni e per l’allenatore emiliano (il primo dei tre che saranno presenti tra le quattro migliori d’Europa con Ancelotti e Pioli) è tempo di rispondere alle tante critiche piovute in questi mesi per il rendimento altalenante dei nerazzurri, soprattutto in campionato. 

Nel post-partita, ai microfoni di Sky prima e Prime Video Sport poi, Inzaghi ha manifestato, innanzitutto, la sua felicità: "Sono contento, in una stagione particolare, con un calendario folle, con tanti infortuni, siamo in semifinale di Champions. In otto mesi, prima di affrontare l'Inter, i portoghesi avevano perso solo due partite.  Complimenti ai ragazzi, che hanno ottenuto una semifinale, che era un sogno. E ora ce la vogliamo giocare. Abbiamo avuto un cammino difficile – spiega l’allenatore dell’Inter - un girone con Bayern Monaco e Barcellona. Siamo felici per aver raggiunto un grande traguardo, anche per i tifosi che ci hanno dato una grossa mano”. 

Ecco, però, che c’è anche lo spazio per lanciare una frecciata a chi si è accanito contro la Beneamata: "Le critiche? Non sono un problema. So da dove provengono. So da chi provengono le critiche, da chi sono suggerite. So tutto. So chi parla bene e chi parla male. Alcune critiche sono giuste. Io comunque so tutto, e sono concentrato sul mio lavoro". 

 

Inzaghi spiega, infine, come sia maturato il 3-3 che, al netto della gioia per la semifinale conquistata, rimanda ancora una volta l’appuntamento con la vittoria: "Il terzo gol? I ragazzi mi hanno detto che hanno sentito un fischio e si sono fermati pensando che l'incontro fosse finito, ma non era così". La consapevolezza della provenienza del disappunto sull’allenatore interista presuppone un dialogo serio a fine stagione tra Inzaghi stesso e la dirigenza, per capire se sia possibile ricompattare un ambiente che, in certe occasioni, è sembrato scollato. Certo, molto dipenderà dal prossimo mese e dai risultati che l’Inter otterrà nelle tre competizioni in cui è ancora coinvolta.

 

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