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Milan e Inter, il disastro nel "turno più importante della Serie A"
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Per le squadre impegnate nella corsa ai primi quattro posti era teoricamente il turno più importante della stagione. Il fatto che solo le romane lo abbiano sfruttato - l’una, la Lazio, uscita dalle coppe (un vantaggio ma non un merito); l’altra, la Roma, unica oltre al Napoli a perdere l’andata dei quarti europei - è indicativo sul fallimento complessivo della stagione delle altre grandi. Certo, la Juventus è condizionata dalla penalizzazione, ma il programma era avvicinarsi allo scudetto e questo non è comunque successo. Per le milanesi sono terminati gli aggettivi di certo non elogiativi: il loro successo continentale è il contraltare dell’insufficienza locale.
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Le romane sono le uniche a interpretare il turno per quello che è - decisivo, appunto - perché rispetto alle altre stanno vivendo una stagione di upgrade rispetto a quella passata, quando non si erano mai candidate seriamente ad un posto tra le prime quattro. Anziché guardare in su, veleggiavano fianco a fianco verso l’Europa League con piena soddisfazione: Sarri e Mourinho guadagnavano tempo e credito senza prendersi troppe responsabilità nel primo anno di gestione. Se ora le romane possono credere alla top-4 è perché sono migliorate mentre le altre sono peggiorate. La Champions in corso non è la causa di questo peggioramento interno, ma una conseguenza, nel senso che il Milan e l’Inter vi hanno trovato un modo per redimersi dai peccati.
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Le milanesi dovrebbero pensare al loro “campionataccio”, ma non hanno tempo: per i rossoneri è già vigilia del ritorno contro un Napoli più sereno di una settimana fa, per i nerazzurri (che nel frattempo inoltrano il ricorso alla squalifica di Lukaku per la semifinale di ritorno di Coppa Italia) si avvicina un Benfica a sua volta sconfitto in patria. Nessuno a Milano baderà al posticipo di stasera che, paradossalmente, potrebbe creare ulteriori problemi: visti i rallentamenti, l'Atalanta può rispondere all’ennesima chiamata per le posizioni più nobili, agganciando l’Inter al quinto posto. Per farlo dovrà superare una Fiorentina che può a sua volta rientrare nei giochi senza frontiere. Che strano, questo campionato a passo lento, odiato dai tifosi, ma amato dalle squadre che possono sbagliare infinite volte.
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