Simone Inzaghi e l'esonero: "Questione di ore poi...", l'Inter trema
Una questione di ore e Simone Inzaghi potrebbe non essere più l'allenatore dell'Inter. Secondo la Gazzetta dello Sport, la sconfitta interna contro il Monza è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso nerazzurro. A salvare il tecnico piacentino è il calendario e una speranza, per la verità piuttosto corposa: quella di eliminare martedì prossimo il Benfica e assicurarsi l'accesso alla semifinale di Champions League.
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Un traguardo prestigioso, forse impronosticabile a inizio anno, ma che da solo difficilmente potrà "blindare" Inzaghi per la prossima stagione. Come ha ricordato lui stesso dopo il ko di San Siro, l'obiettivo grosso del club è quello di arrivare nei primi 4 posti, mentre solo una (questa sì, improbabile) vittoria finale in Champions potrebbe garantire la partecipazione alla coppa europea più prestigiosa (e ricca, soprattutto) per il 2023/24. Di sicuro, scrive la Gazzetta, in caso di eliminazione contro il Benfica salterebbe un minuto dopo il fischio finale dell'arbitro.
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Al momento, l'Inter è a -2 dal Milan quarto (il cui ritmo è lento quasi quello dei cugini), mentre le due romane e la Juventus (che conta di vedersi riaggiunti anche i 15 punti di penalizzazione) viaggiano con il vento in poppa. "Mancano otto partite alla fine, sappiamo che è ancora tutto aperto - le parole di Inzaghi sabato sera - ma in questo momento siamo in ritardo e siamo in un momento dove in campionato manca la vittoria. Ne risente anche la squadra, abbiamo giocato un primo tempo buono, poi abbiamo perso un po' di distanze e di lucidità. La squadra sente che in questo momento in campionato deve fare di più".
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Le voci di un possibile esonero lo inseguono da almeno un mese. "In campionato il nostro percorso è insufficiente, però abbiamo ancora margine per rientrare nelle quattro. Le coppe le abbiamo volute con tutte le nostre forze, sappiamo che ti portano via energie fisiche e mentali, lo vediamo in giro per l'Europa. Si fatica, ma bisogna andare oltre e cercare di cambiare l'inerzia, in questo momento in campionato non ci soddisfa". E non soddisfa nemmeno Suning e Beppe Marotta. La lunga riunione di 3 ore dopo la partita, infatti, la dice lunga al riguardo.
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